Cosa fa una Comunità Educativa?
Nello specifico gli obiettivi di sistema della Comunità educativa sono:
- concorrere al superamento delle situazioni di disagio psico-fisico e relazionale, mediante la disponibilità di un luogo d’accoglienza atto a soddisfare ogni particolare esigenza e attraverso l’assistenza/supervisione da parte di personale in grado di comprendere le diverse sensibilità dei minori e di favorirne il positivo sviluppo;
- offrire un servizio residenziale di tipo familiare, in cui gli interventi psico-educativi sul minore siano successivi all’accoglienza empatico-affettiva da parte del personale educativo del piccolo ospite e dei suoi vissuti di sofferenza;
- assicurare al minore in stato di disagio l’accesso alle opportunità sociali, educative, relazionali, attivando la sua partecipazione a tutta la rete dei servizi comunitari offerti dal territorio;
- promuovere il pieno recupero della serenità psico-emotiva indispensabile al minore al fine di intraprendere i passi successivi verso soluzioni di vita stabili e definitive;
- sostenere il minore nel percorso di reinserimento nella sua famiglia d’origine o in una famiglia affidataria/adottiva;
- partecipare attivamente, se e quando possibile, alla ricostituzione funzionale dell’integrità familiare anche attraverso il sostegno al percorso di assunzione di responsabilità da parte dei genitori;
- favorire la cultura dell’integrazione sociale dei minori stranieri ed eventualmente delle loro famiglie, riconoscendone il valore umano intrinseco e quello sociale.
Il personale volontario UNITALSI rappresenta una preziosa risorsa all’interno della casa, si tratta di giovani che durante l’arco dell’anno seguono dei corsi di formazione specifica, data la particolare delicatezza del contesto in cui vanno ad operare.
Nella comunità, gestita dalla Cooperativa Sociale di tipo “A” denominata “Aquerò Città dei progetti 2”, vengono accolti minori con gravi situazioni di disagio socio-familiare per i quali viene disposto dai Servizi Sociali e/o dal Tribunale un provvedimento di inserimento in una struttura protetta, all’interno della quale gli ospiti sono seguiti da una equipe di operatori professionalmente qualificati.
La cooperativa sociale “Aquerò Città dei Progetti 2” è stata costituita nel 2013 quando l’UNITALSI ha deciso di sciogliere la Cooperativa Città dei Progetti che gestiva il personale operante all’interno delle sue strutture di accoglienza. La decisione è stata dettata soprattutto dalla difformità nelle normative in merito alle strutture di accoglienza.
La comunità educativa per minori “La Casa di Gigi”
La comunità educativa per minori “La Casa di Gigi”
L’11 Ottobre 2008, l’UNITALSI ha inaugurato la Comunità Educativa per Minori: “La Casa di Gigi”. È stata la generosità di Caterina a rendere possibile all’UNITALSI la realizzazione di una struttura di accoglienza per Minori in difficoltà.
L’obiettivo principale della comunità è accogliere i minori in stato di sofferenza e di abbandono, rassicurarli, curarli e aiutarli a recuperare la serenità e la consapevolezza di non essere soli e soprattutto di essere amati.
Nella comunità vengono accolti minori con gravi situazioni di disagio socio-familiare per i quali viene disposto dai Servizi Sociali e/o dal Tribunale un provvedimento di inserimento in una struttura protetta, all’interno della quale gli ospiti sono seguiti da una equipe di operatori professionalmente qualificati.
La Casa di Gigi è autorizzata al funzionamento ed è accreditata secondo le normative regionali; periodicamente è soggetta a visite ispettive che verificano la corretta conservazione dei requisiti strutturali, organizzativi e professionali.
Nella Struttura vengono applicati un modello operativo ed un approccio metodologico di tipo “familiare”, nei quali l’interazione, la condivisione e il confronto tra minori di età differenti sono ritenuti opportunità per una dimensione esistenziale più naturale e più fisiologica, per l’appunto di tipo “familiare”. Per ogni minore accolto è attivato un Progetto Educativo Individualizzato, specificatamente definito in risposta ai suoi bisogni ed alle sue eventuali criticità. “La Casa di Gigi” è idonea ad accogliere minori con disabilità psico-fisico-sensoriali, per i quali sono attivati tutti i percorsi socio-sanitari necessari.
Il servizio offerto è di tre tipi: residenziale ordinario, di pronta accoglienza e di accoglienza diurna. Sono disponibili otto posti per minori in regime residenziale ordinario e due in regime di pronta accoglienza. La Comunità è inserita all’interno di una Rete di Famiglie Affidatarie, “TABGHA”, con il compito di accompagnare, sostenere e monitorare i percorsi di affidamento etero-familiare, in linea con le più recenti normative nazionali e regionali. A tal fine la Comunità interviene mettendo a disposizione della Rete le proprie competenze, l’esperienza maturata nell’accoglienza e la professionalità dei propri operatori.
Casa della Speranza
Il gruppo appartamento Casa della Speranza si propone sul territorio della città di Barletta come “struttura residenziale a bassa intensità assistenziale a carattere temporaneo o permanente consistente in un nucleo autogestito di convivenza di tipo familiare”.
Il gruppo appartamento accoglie e sostiene donne con figli e donne prossime al parto che si trovino in situazione di disagio personale, familiare e sociale.
L’accoglienza avviene su segnalazione dei servizi sociali del territorio (Comuni, ASL), in presenza di decreto del Tribunale per i Minorenni ed è orientata ad ospitare prevalentemente, ma non esclusivamente, persone provenienti dalla provincia di Barletta-Andria-Trani e/o dalla Regione Puglia.
Il servizio è finalizzato a garantire una vita quotidiana significativa, sicura e soddisfacente fino ad un massimo di 6 persone adulte.
Casa della Speranza è pensata come una struttura residenziale che garantisce l’ospitalità durante tutto l’arco della giornata e dell’anno, per dar modo alle madri accolte di trovare un luogo in cui riprogettare la propria vita e dare ai propri figli la possibilità del mantenimento di un legame importante. Il progetto si propone di sostenere la maternità attraverso l’appoggio alla relazione madre-figlio, di supportare le donne che vivono situazioni di sofferenza nell’esperienza di diventare ed essere madri e di aiutare le donne nell’accudire il proprio figlio in modo adeguato, sia da un punto di vista fisiologico, sia relazionale-affettivo.
Casa della Speranza è gestita dalla Fondazione Lamacchia che ha fortemente voluto la realizzazione del gruppo appartamento per gestanti e madri con figli a carico al fine di sostenerli nel percorso di inserimento e reinserimento sociale.