Vibo: l’inclusione trova casa in un bene confiscato

Il Comune avvia le procedure per i lavori di realizzazione di un centro a sostegno delle disabilità

Sono in fase di appalto i lavori per la realizzazione di un centro a sostegno delle disabilità complesse e di esperienze di vita indipendente, che il Comune di Vibo intende collocare in un immobile confiscato alla mafia, sito lungo la strada statale che collega il centro con la frazione Marina. L’Amministrazione comunale ha individuato lo Sportello unico appaltante della Provincia quale responsabile del procedimento, delegandolo a provvedere all indizione e l’approvazione della documentazione di gara.

Per la riqualificazione del progetto vi è a disposizione un finanziamento di 800mila euro, già ottenuto nella prima annualità. «Nello specifico – ha spiegato il vicesindaco, Pasquale Scalamogna –  il progetto prevede la realizzazione di un centro diurno per i portatori di handicap: un iniziativa importantissima, volta a favorire la piena inclusione sociale e a incentivare l’indipendenza dei soggetti più fragili della nostra comunità». Anche per via della rilevanza sociale, l’opera è molto attesa in città, dove ogni struttura a favore delle persone più fragili si rivela come una preziosa opportunità di inclusione da cogliere. Scalamogna ha esposto, poi, il lavoro che l’Amministrazione comunale ha portato avanti sugli immobili confiscati alla mafia. Sono 11, infatti, i beni assegnati negli ultimi anni al Comune dopo essere stati liberati dai tentacoli della criminalità organizzata.

L’Amministrazione ha intrapreso importanti azioni per la conversione di tali edifici. «Due strutture – ha specificato il vicesindaco – sono state assegnate ad altrettante associazioni operanti in città, ossia l’Unitalsi e l’Unione ciechi; altri due beni sono oggetto di ristrutturazione e saranno convertiti in centri contro la violenza sulle donne; per un altro immobile è stato richiesto un finanziamento di 1,2 mln di euro, per destinarlo a incubatore del terzo settore: il progetto è entrato in graduatoria ma non è stato finanziato nella prima annualità».

Per altri due edifici «vi è in corso una procedura di sgombero degli occupanti – ha affermato l’esponente dell’Esecutivo –, per cui ancora non è stato consegnato al Comune; altri due fabbricati sono oggetto di ristrutturazione. Vi è, inoltre, un terreno che avevamo deciso di riconvertire in area per lo sgambettamento dei cani: l’associazione al quale lo avevamo affidato non vi ha fatto nulla, ragion per cui stiamo pensando di riproporlo o per lo stesso progetto o per qualche altro fine».

Maria Novella Imeneo – Gazzetta del Sud Ed. Catanzaro

Pubblicato il 7 Giugno 2024