Era il Treno Bianco. E lo è ancora, con il suo carico di malati, con le sue infermiere, medici, assistenti sorridenti e capaci. Destinazione: Lourdes soprattutto. Pellegrinaggio fede carità! Ma ora l’UNITALSI è anche molto di più. Nel senso che ha messo in piedi una serie importante di servizi, sempre a diposizione dei più fragili. Alla messa di ieri a Fermo, una damina – così vengono chiamate le assistenti dell’UNITALSI – sale all’ambone, il sacerdote le lascia uno spazio. E lei, che di cognome fa Poeta, racconta il nuovo che avanza sul filo dell’aver care le persone (carità è questo).
L’elenco è lungo. Ci sono le Case famiglia che accolgono i fragili quando la famiglia non ci sarà più. Ci sono la Case vacanza per soggiorni estivi e invernali con le persone diversamente abili ed anziane. Anch’esse ne sentono la necessità, anch’esse hanno diritto a qualche giorno di svago.
C’è il Progetto dei piccoli che contempla l’assistenza e l’ospitalità gratuita per le famiglie con bambini che in quelle città debbono recarsi per visite e degenze in centri ospedalieri specializzati.
C’è la Comunità per minori indirizzata ai bambini soli. E poi ci sono il servizio di recupero scolastico, la raccolta fondi per opere a sostegno di case per disabili in Iraq, Romania, Congo, India, Costa d’Avorio, Perù e Ruanda. E ci sono, infine le possibilità per il Servizio civile e la Protezione civile. Insomma, un mare di bene silenzioso, che cresce lontano dai riflettori.
Come dare una mano a questa realtà? Con una offerta. E ieri, all’uscita dalla chiesa, c’era un pacco di pasta simbolico e concreto. (Adolfo Leoni)
Pubblicato il 18 Marzo 2024