Ad ottobre tre giorni di vera gioia e di grande amicizia e soprattutto di preghiera
Perché andare in pellegrinaggio? Un pellegrinaggio è come fare una gita? Un viaggio? Il pellegrinaggio serve per fare esternamente quello che dovremmo fare internamente. Farlo fuori aiuta a farlo poi dentro di noi stessi.
Sperimentare la stanchezza, lo scoraggiamento, l’andare avanti comunque, pregare, angosciarsi, domandarsi se sarà possibile arrivare in fondo al cammino…tutto ciò aiuta a fare i conti con noi stessi, con il nostro quotidiano dove comunque occorre arrivare in fondo al cammino della nostra giornata.
In un pellegrinaggio ci si ritrova insieme a persone conosciute ma anche a persone che non si sono scelte, sono capitate per caso (o per volere del cielo) e con loro ci si ritrova a condividere preghiere, stanchezza, l’ansia di perdersi, la voglia di scherzare così come di fare silenzio. Tutto ciò si è avverato nel pellegrinaggio che l’UNITALSI Ligure ha organizzato a Torino dal 18 al 20 ottobre. Tre giorni di vera gioia e di grande amicizia e soprattutto di preghiera.
Un pellegrinaggio mariano per eccellenza (del resto l’UNITALSI nasce come una associazione per trasportare pellegrini e malati a Lourdes e altri santuari nazionali e internazionali luoghi che Maria ha scelto per scendere da noi sulla terra).
In un pellegrinaggio a gruppetti ci si conosce ma qualcuno è proprio solo, non conosce nessuno, e così come avviene durante il pellegrinaggio così è nella vita.
Però in pellegrinaggio nel giro di poche ore si diventa da conoscenti a amici, pronti a condividere dal caffè al rosario, senza nessun problema Miracolo dell’amicizia che solo un pellegrinaggio da Maria riesce a fare.
Siamo partiti da Genova al mattino di venerdì 18 ottobre e arrivati a Torino e siamo stati accolti al SERMIG; un’accoglienza semplice e generosa grazie alla gentilezza del Sig. Regolo che ci ha anche illustrato questa realtà magnifica di accoglienza, il vecchio arsenale militare di Torino. Il SERMIG è il Servizio Missionario Giovani nato grazie a Ernesto Olivero insieme ad un piccolo gruppo di altri giovani tra cui Rosanna Tabasso (attuale responsabile) negli anni 80’ . Nato come servizio per le missioni ora si occupa (in tutti i continenti) di tutti quelli che hanno bisogno di aiuto. Ernesto Olivero ci ha accolto per spiegare quello che era stato prima un suo sogno e poi progetto, progetto e sogno che ora continua sotto la protezione di Maria Madre dei giovani, una bellissima icona russa che rappresenta Maria con 3 mani, a cui Ernesto ha dedicato una meravigliosa preghiera. Poveri, malati, tossicodipendenti, padri separati ospitati in quello che un tempo era un arsenale di guerra trasformato da Olivero in Arsenale di Pace.
Dopo pranzo al Sermig nel pomeriggio ci siamo spostati alla basilica di Superga, dalla Madonna delle Grazie (affidata tre anni fa dal Vescovo di Torino al Sermig stesso).
La conoscenza di questo luogo (per solito conosciuto soprattutto per la tragedia del grande Torino) è stata una grande scoperta di storia e di devozione; a fine pomeriggio Don Paolo ha celebrato la Santa Messa per noi nella bellissima cappella della Madonna delle Grazie. Tornati al Sermig in serata, stanchi ma certamente felici ci siamo raccolti nella cappella della zona di accoglienza per la recita del rosario. Finalmente la cena e poi grazie alla disponibilità del nostro gentilissimo autista Sergio un tour per una Torino by night. Sabato mattina dopo colazione direzione Valdocco, da Maria Ausiliatrice cuore salesiano. Da Valdocco don Bosco ha colonizzato il mondo con case aperte ai giovani di ogni genere e razza; don Bosco è stato l’umiltà fatta persona, fino in fondo tanto da dare ai suoi seguaci il nome di SALESIANI, nulla a che vedere col suo nome, e con la regola di essere sempre gioiosi e ballare cantare come faceva lui con mamma Margherita anche nei momenti più difficili.
Don Bruno, salesiano doc, ci ha accolto e raccontato l’avventura di Don Bosco e dei salesiani in questi luoghi che sono diventati nel tempo sempre più accoglienti così come la chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice, una chiesa grande come la Madonna aveva chiesto in sogno a Don Bosco. A fine mattina Don Michele ha celebrato per noi la Santa Messa nella cappella San Francesco. Dopo pranzo, piccolo stop nel famoso bar storico di Torino per gustare il famoso “Biccerin”, per poi visitare la Basilica della “Consolata” centro mariano importantissimo per tutti i torinesi. Ci siamo commossi davanti al quadro che raffigura Maria con in braccio Gesù Bambino che tiene il pollice della sua mamma con la sua manina. Siamo poi saliti al Monte dei Cappuccini dove abbiamo fatto una processione con recita del rosario per arrivare nel piazzale dalla Madonna dei lavoratori circondata dalla cancellata che una volta chiudeva la grotta di Lourdes regalata nel 1958 (centenario delle apparizioni di Lourdes) dal Direttore del Santuario di Lourdes ai lavoratori della Fiat per la loro devozione alla Madonna di Lourdes. Per terminare il nostro pellegrinaggio domenica siamo partiti alla volta di Tortona dove abbiamo partecipato alla Santa Messa celebrata nella Basilica della Madonna della Guardia.
Anche qui abbiamo trovato sacerdote fantastico dell’ordine di don Orione, Don Lorenzo, che ci ha raccontato la storia della basilica e della devozione mariana di don Orione, sempre pronto ad organizzare pellegrinaggi nei santuari mariani della provincia e non solo. Dopo avere pranzato siamo ripartiti alla volta di Genova carichi e gonfi di serenità e amicizia.
Carlo e Chiara Mosci Unitalsi Genova
Pubblicato il 14 Novembre 2024