Unitalsi di Torino: nel Natale il modello dell’accoglienza

«Oh, mamma mia, aiutamiiii!» La coda delle «i» e l’esclamativo finale sono il segno di una richiesta urgente, irrinunciabile, alla quale qualunque «mamma» non si può sottrarre. Accade spesso che affetto e devozione portino ad appaiare la madre terrena con l’Altra, quella del Cielo, e nei momenti di maggiore bisogno si ricorra ad una invocazione che le chiami in causa entrambe. Ciascuno conosce la gravità del momento e della richiesta e comunque il ricorso a quella figura dichiara quale legame di fiducia unisce i figli alla madre. Nessuno vorrebbe mai mettere in conto che una madre possa tradire la fiducia di un figlio, che possa negare la sua presenza o sottoporre l’affetto a chissà quali condizioni. Le «cose» della vita raccontano di legami saldi, onesti e così le divergenze, che sono parte dello stesso gioco, mai mettono indubbio la forza di un amore che, se così non fosse, strazierebbe cuore e pancia. Di una bellezza dolce è questo momento dell’anno, quando si affaccia un nuovo 25 dicembre e una nuova nascita di Gesù e così il pensiero si sposta sulla emozione di una giovane donna che il Signore ha eletto a Madre Universale.

Per Lei stanno per compiersi i giorni di un evento tanto naturale quanto straordinario. Lei lo sa e lo attende, affrontando tutte le ben note coincidenze avverse, con la serenità di chi si affida interamente alla voce del Cielo. I passi di questo no liberato la fantasia umana, immaginando i sentimenti, cercando di definire i contorni degli avvenimenti o di quanto poteva stonare con la realtà del mondo terreno. Di certo la capacità di accogliere ed accettare le difficoltà che minavano il percorso dei «protagonisti» hanno rappresentato il risvolto più coinvolgente dell’intera narrazione.

E solo un «Sì» è stato e sempre sarà la giusta cornice della perfetta e unica prova d amore e di fede. Schiere di autorevoli artisti hanno rappresentato nelle loro opere quel momento tanto speciale per l’umanità: quante Madonne col Bambino fissano l evento e lo inchiodano sui muri delle nostre chiese o nelle sale dei musei! E quante volte, davanti a un quadro, bambini o adulti che si fosse, ci si è soffermati un passo prima per poterne cogliere le sfumature degli sguardi, la dolcezza d un gesto, la posizione d una mano… Già, una madre adorante, colma di quella dolcezza che solo l’amore verso un figlio ne illumina il volto. Una pagina così completa e ricca di sicuro ci riserva un dono ed allora viene spontanea una domanda: «In quale modo si può fare proprio, nello spirito unitalsiano, quello sguardo di madre?». A poca distanza dalla Giornata dell’Adesione, occasione annuale di rinnovo dell’impegno verso l’Associazione, si può ben tentare una risposta: accogliere con serena umiltà il servizio, superando le riserve verso inadeguatezza ed accettare l’impegno anche quando gravoso o inadatto. Una Madre accoglierà sempre le richieste di aiuto.

Silvana Olmo Menato, Unitalsi Torino


Pubblicato il 20 Dicembre 2024