Siamo rientrati dal soggiorno sulle Dolomiti, un appuntamento che per il terzo anno consecutivo si conferma atteso e prezioso per tutti noi. Anche quest’anno è stata un’esperienza indimenticabile: immersi nella bellezza del creato, nella fraternità e nella gioia del servizio, abbiamo accompagnato i nostri amici malati regalando loro momenti sereni, leggeri, ma soprattutto ricchi di spiritualità.
Fin dal nostro arrivo, nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Soraga, il nostro Assistente Spirituale Don Carlos Tomè Hernandez ci ha guidati in un pellegrinaggio di fede autentica. Ogni giorno è stato un cammino verso Dio: la preghiera alla Scala Santa al Santuario della Madonna di Piné, il Rosario nella cappellina dell’albergo Don Orione, la celebrazione Eucaristica a 2.950 metri al Sass Pordoi – la “Terrazza delle Dolomiti” – e ancora la visita al Santuario di Pietralba, il Duomo delle Dolomiti. Luoghi meravigliosi, vissuti attraverso lo stupore e la commozione dei nostri malati.
Ma ciò che ha reso quest’anno davvero speciale è stata la presenza di sei giovani: Gabriel, Manuele, Matteo, Benedetta, Flavio e Valerio. Hanno preso in mano le carrozzine come fossero tesori da custodire, affrontando con entusiasmo anche i percorsi più difficili, sostenendo con cuore ogni fatica. Le parole del nostro Presidente Pietro Corti sono state chiare: «Quando per scendere servono corde e tre persone per carrozzina, e ci sono loro, sorridenti e instancabili, capisci che stai ricevendo un dono di Dio».
A loro va il nostro grazie profondo, con la speranza che possano continuare questo cammino e diventare il futuro dell’Unitalsi, con entusiasmo, dedizione e cuore come hanno saputo prendersi cura dei malati con una delicatezza che commuove.Li affidiamo alla Madonna di Lourdes, perché li custodisca e accompagni sempre.
Questo soggiorno ha lasciato un segno nell’anima. Lo porteremo dentro, come una carezza di Dio che ci ha toccati attraverso la bellezza, la fatica, la condivisione, ma soprattutto attraverso il volto dei nostri malati..
Accanto alla preghiera, anche il tempo del sorriso: le escursioni nei paesaggi incantati del Lago di Levico, e del Lago di Carezza, ci hanno donato leggerezza e stupore. A loro, e a tutti coloro che hanno reso possibile questi giorni, va il nostro grazie. Torniamo a casa arricchiti e trasformati, con il cuore colmo di bellezza e di grazia. È stato molto più di un soggiorno: è stata un’esperienza di Dio, viva e indimenticabile.
Pubblicato il 24 Giugno 2025