La giornata in provincia di Verona si è tenuta a fine maggio. Nell’occasione è stato ricordato il decimo anniversario di sacerdozio di don Pietro Parisi, assistente unitario
Sabato 27 maggio tre associazioni ecclesiali – l’ Unitalsi, il Centro volontari della sofferenza e il Movimento apostolico ciechi di Ravenna -, insieme a un gruppo di parrocchiani di Ponte Nuovo e Portomaggiore, hanno preso parte a un pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Corona, sito alle pendici del monte Baldo, sulla sponda veronese del lago di Garda, in località Spiazzi. Il pellegrinaggio è stato organizzato da don Pietro Parisi vicario parrocchiale a Ponte Nuovo, con la collaborazione dell’Unitalsi. Il viaggio ha acquisito una valenza particolare in quanto si è svolto pochi giorni dopo la disastrosa alluvione che ha colpito la Romagna e nell’anno in cui ricorre il decimo anniversario di sacerdozio di don Parisi, assistente spirituale unitario delle tre associazioni.
Al mattino per i circa 140 partecipanti vi è stata una breve visita di Lazise, località sulla sponda veronese del Garda, con passeggiata sul lungolago e breve visita del centro della cittadina. Si è poi pranzato al ristorante che si trova su un piazzale che sovrasta la basilica della Madonna della Corona, davanti al quale è posta una monumentale croce di legno alta diciotto metri. Sul legno della croce sono scolpite delle figure umane che si sforzano di arrampicarsi verso la sommità della croce. Il monumento risale a una visita di San Giovanni Paolo II avvenuta il 17 aprile del 1988 alla Basilica.
Nel pomeriggio i pellegrini hanno partecipato a una via crucis guidata da don Parisi lungo la strada che collega il piazzale dove è posta la croce, alla basilica . Le statue delle quattordici stazioni, a grandezza naturale, sono opera dello scultore veronese Raffaele Bonente. Terminata la via crucis, si è entrati in basilica. Grazie al rettore della basilica sono state fornite ai fedeli tante informazioni. La costruzione della chiesa è avvenuta a seguito del ritrovamento di una statua della Pietà, che, secondo la tradizione, proviene dall’isola di Rodi e sarebbe stata portata dagli angeli alle pendici del monte Baldo per salvarla da un’invasione dei turchi nel 1400. Così ebbe origine il culto della Madonna detta della corona perché il santuario è circondato da una corona di roccia. La costruzione di un primo luogo di devozione iniziò già nel quindicesimo secolo, ma l’attuale basilica risale a periodi più recenti e fu completata nel 1978.
Presenta l’abside e la parete sinistra scavate nella roccia e la parete destra eretta in muratura. La statua della Madonna della Corona, donata da Ludovico Castelbarco, è posta sopra l’altare maggiore. L’opera alta 70 centimetri è stata scolpita nel 1432. Sulla parete sinistra è conservata un’immagine della Sacra Sindone e la Pietra profumata, un marmo intriso di olio di nardo, segno dell’essere cristiano, a simboleggiare Cristo, che vuol dire unto da Dio. Dopo la celebrazione della Messa e una visita della basilica, dove sono conservati molti ex voto, i pellegrini son partiti per il rientro a Ravenna. Don Parisi ha donato a ciascun partecipante una corona del Rosario in ricordo del decimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Il pellegrinaggio è stato un momento di fraternità tra le tre associazioni e tra esse e gli altri partecipanti.
Riccardo Satriano – Risveglio Duemila
Pubblicato il 6 Giugno 2023