È stata una giornata di grande spiritualità e preghiera quella celebrata domenica scorsa al Santuario Santa Maria della Vena, piccola frazione del Comune di Piedimonte Etneo, in occasione del “Giubileo della Sottosezione Unitalsi di Acireale”. Diverse ore trascorse all’insegna della solidarietà e della fratellanza, tra i soci Unitalsiani della Sicilia Orientale ed i fratelli e le sorelle inferme del comprensorio ionico etneo. Intensa la giornata, organizzata in piena sinergia, in maniera impeccabile, dal presidente della sottosezione Unitalsi di Acireale, Antonio Cavallaro, dal rettore del santuario di Vena, don Carmelo La Rosa, e dal responsabile del gruppo Unitalsiano giarrese, Alfio Nicolosi.
In mattinata arrivo e accoglienza degli ammalati, nel cortile esterno adiacente l’ingresso al Santuario, recita del Santo Rosario, ingresso in chiesa e richiesta dell’indulgenza plenaria prima della Celebrazione Eucaristica, presieduta da don Carmelo La Rosa. A seguire, pranzo comunitario nella Casa del Pellegrino, struttura adiacente il Santuario, e momento di socializzazione. Nel pomeriggio: appuntamento al sacro fonte della Vena, processione e Adorazione Eucaristica, presieduta dall’assistente spirituale della sottosezione Unitalsi di Acireale, don Emanuele Nicotra, benedizione dei partecipanti e rientro a casa (foto sotto, il taglio della torta da parte del responsabile del gruppo Unitalsi di Giarre, Alfio Nicolosi, dell’assistente spirituale della sottosezione dell’Unitalsi di Acireale, don Emanuele Nicotra, e del presidente della sezione di Acireale, Antonio Cavallaro).
«È stato un percorso giubilare breve, ma intenso – affermano all’unisono i fratelli ammalati presenti al Giubileo –. Grande la solidarietà, l’affetto e la vicinanza che i fratelli e le sorelle Unitalsiane non ci hanno fatto mancare». «Non è per nulla difficile rilevare la gratitudine e la felicità dei nostri ammalati nei momenti comunitari – spiega il responsabile del gruppo Unitalsi di Giarre, Alfio Nicolosi –, sui loro visi traspare la gioia che aleggia nei loro cuori, colmi di gratitudine verso coloro che svolgono un servizio di volontariato con grande fede e passione».
Sui volti dei partecipanti al Giubileo dell’Unitalsi, infermi, volontari Unitalsiani, presbiteri e simpatizzanti, tanta serenità, sorrisi semplici e sinceri, gioia pura, scaturita da un sentimento simile a quello che si prova quando ci si trova in famiglia e ci si sente amati. E, l’Unitalsi, per tanti è proprio una famiglia.
«La nostra vita – spiega nella sua omelia don Carmelo La Rosa – è questione di fede. Spesso ci ritroviamo al bivio, all’incrocio, tra scelte di fede e scelte di non fede, il dramma interiore che viviamo ogni giorno quando nel nostro quotidiano non sappiamo se scegliere o no Dio. I Santi – prosegue il rettore – ci illuminano in tema di fede, primo fra tutti il nostro patrono nazionale, San Francesco D’Assisi, che vicino a noi nelle sue scelte, prede le sue decisioni con fede e con coraggio. Anche la sofferenza può rappresentare un valore, se vissuta nella fede. Ciò premesso, auguro a quanti stanno partecipando a questa giornata, sia sofferenti che volontari, di essere mossi e guidati giorno per giorno nel loro cammino di vita dalla fede. Che tutto sia mosso nella nostra vita dalla fede, così da conquistare il miglior titolo che ci si possa augurare, ovvero, essere considerati persone di fede, fatte di onestà e correttezza, perché, in un mondo pieno di corruzione, occorre saperci distinguere per la fede in ogni ambito della nostra vita privata».
Rivolto, infine, ai volontari Unitalsiani, don Carmelo, li ha esortati a cercare negli ammalati il volto e il corpo di Gesù Cristo. Uomo semplice e di grande fede, San Francesco, è stato portato da esempio ai presenti, anche dall’assistente spirituale della sottosezione dell’Unitalsi di Acireale, don Emanuele, che ha invitato tutti ad imitare Francesco lieto di ammirare tutto ciò che lo circondava, dal sole alla luna, alle stelle, agli alberi, felice di vederli perché in ogni cosa “vedeva Dio”. «Tutto è immagine di Dio – afferma don Emanuele – e Francesco gioiva dinanzi ad ogni immagine di Dio che si presentava davanti ai suoi occhi. Potessimo ammirare anche noi ogni cosa con gli occhi di Francesco, renderemmo felice ogni istante della nostra vita. In questa nostra associazione particolare – aggiunge poi don Emanuele – chi ha cura di un fratello o di una sorella, riuscendo a guardarli con occhi nuovi, si accorgerebbe che la gioia di far parte dell’Unitalsi è una gioia immensa, una gioia grande che dovrebbe solo essere trasmessa agli altri. Spesso, in questa società moderna – conclude don Emanuele –, ognuno, invece di farsi comunità, cerca di farsi strada da solo, senza apprezzare la gioia che dà stare in compagnia. San Francesco amava fare in comunità, stare con gli altri fratelli. Noi Unitalsiani, come Francesco, amiamo fare comunità, stare con gli altri, perché questo dà gioia e ci permette di vedere il volto di Dio. Il Giubileo – conclude l’assistente spirituale – porta ad un cambiamento, ci invita ad andare in profondità nelle cose, ci invita a chiederci cosa sta succedendo in noi, se siamo anche noi come Francesco. Facciamo allora un esame di coscienza che ci porta ad essere uomini e donne nuovi per poter vedere ogni cosa con occhi diversi e in ogni cosa riuscire a vedere il volto di Dio».
Presenti al Giubileo tutti i gruppi della sottosezione di Acireale, appartenente alla Sezione Unitalsi della Sicilia Orientale, fra i quali: il gruppo di Acireale, Aci S. Antonio, Carruba, Giarre, Mascali e Riposto. Presenti, tra gli altri, all’evento anche la ex presidente della sottosezione di Acireale, Prof.ssa Maria Fiorini, per lunghi anni alla guida della sottosezione acese, donna ricca di fede e carità cristiana; nonché la storica ex segretaria Unitalsiana acese, Vera Lizzio.
di Rosalba Azzarelli, gazzettinonline.it
Pubblicato il 10 Ottobre 2025