Sono partiti ieri mattina poco dopo l’alba i primi di un gruppo di 720 persone dalla stazione ferroviaria di Venezia Mestre su un treno speciale, diretti a Lourdes per rinsaldare le ragioni della fede. 720: è questo il numero che contrassegna il pellegrinaggio interdiocesano dell’Unitalsi triveneta che ha preso il via ieri, domenica 1° settembre, e si completerà sabato prossimo. Molte le tappe tra le stazioni del Nord Italia verso il grande santuario mariano. Tra i passeggeri 150 malati.
È la prima volta, un’esperienza vissuta insieme da cinque diocesi della regione ecclesiastica triveneta: partecipano le diocesi di Venezia, Treviso, Rovigo, Chioggia e Belluno, tutte presenti con i rispettivi vescovi. Tra i partecipanti diversi giovani delle diverse diocesi, tra i quali i più numerosi sono i veneziani.
Oggi alle 16, presso la Chapelle de Notre Dame de l’Esplanade, vi sarà un breve incontro con il saluto del patriarca di Venezia Francesco Moraglia, presidente della Conferenza episcopale triveneta; alla sera, alle ore 20.30, nella chiesa di Santa Bernadette a pochi passi dalla Grotta, Moraglia presiederà la solenne messa di apertura del pellegrinaggio interdiocesano. Ieri, nel corso del viaggio, in una carrozza appositamente allestita e adattata a cappella, è stata celebrata la messa presieduta dal vescovo di Chioggia, mons. Giampaolo Dianin.
L’iniziativa ha al centro l’accompagnamento di persone ammalate, che desiderano chiedere alla Madonna la grazia della guarigione: saranno 150, infatti, coloro che vivranno questa giornate portando alla grotta delle apparizioni la croce di una sofferenza fisica – ci sono tetraplegici, persone affette da tumori o altre patologie gravi – ma anche psicologiche. Ma sempre più centrale è la domanda di fede che viene suscitata proprio dal pellegrinaggio. Lo sottolinea don Morris Pasian, assistente ecclesiastico della sottosezione Venezia e Triveneta Aziendali: “Emblematicamente tutto ciò è incarnato da un ragazzo cieco che ho visto tutte le cinque volte che sono già stato a Lourdes e che sarà presente anche quest’anno. Pur non avendo ottenuto la grazia di riavere la vista continua a venire e a chiederla alla Madonna. Per questo la sua fede mi ha fatto riflettere sulla mia, perché la sua fede è alimento spirituale al punto da consentirgli di riuscire a portare una croce così pesante. Per me la sua è una sofferenza che diventa testimonianza”. Del gruppo veneziano, guidato dal patriarca Moraglia, fanno parte anche 14 sacerdoti – tra cui 5 della Casa sacerdotale “Madonna Nicopeia” di Zelarino –, 7 seminaristi e 9 suore.
agensir.it
Pubblicato il 2 Settembre 2024