Il pellegrinaggio regionale, atteso e desiderato dopo quattro anni di sosta
Cento e più… ad Assisi! Desiderato e atteso questo pellegrinaggio dei giovani dell’Unitalsi, dopo un intervallo causato dal Covid e da una serie di casualità negli ultimi quattro anni. Ma anche preparato con cura dai responsabili giovani attraverso ripetuti incontri tra loro e gli assistenti e tanti contatti con Assisi, sia per la logistica che per il coinvolgimento dei Frati francescani alla Porziuncola, a San Damiano, Santa Chiara e alla basilica di San Francesco. Nonostante il grande numero di turisti pellegrini di questo fine settimana tutto si è svolto con calma e tempi spaziosi dedicati ai vari luoghi e allo stare insieme.
I TRE GIORNI
Accolti venerdì mattina a S. Maria degli Angeli che in buona parte è attualmente un cantiere, ma abbiamo potuto accedere con emozione anche nella cappella restaurata da san Francesco. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto San Damiano, facilitati dalla Polizia municipale che ha accompagnato i pullman fino al piazzale vicino al santuario. Fra Daniele prima e qui fra Pasqualino ci hanno aiutati a entrare nella conoscenza del luogo e ancor più nello spirito del giovane Francesco capace di desiderare in grande, di cambiare e di mettere in pratica subito e volentieri quanto percepiva come ispirazione del Vangelo. Si lasciò guardare dagli occhi aperti del suo Signore Crocifisso e Risorto! Una domanda aveva aperto il pellegrinaggio: Chi sto seguendo in questi giorni? Francesco ci ha subito presi per mano con la sua vita ed ha C continuato il giorno seguente con una visita a santa Chiara e una intensa preghiera di fronte al Crocifisso originale usando le sue stesse parole Alto e Glorioso Iddio, illumina le tenebre de lo core mio…! Poi il serpentone di carrozzine e di giovani ha attraversato le vie di Assisi, la piazza del Comune e giù fino a San Francesco. Una gioiosa occupazione delle strade e del Piazzale che ha suscitato meraviglia e ammirazione in tanta gente presente ad Assisi. Sotto i portici, cercando un po d ombra per il gran sole di questi giorni, tre gruppi di lavoro guidati dagli animatori con domande, quiz e varie attività. Durante la sosta pranzo è venuta a trovarci anche la presidente Unitalsi dell’Umbria, felice di vedere tutti quei giovani. Sono arrivati anche altri che non avevano potuto venire fin da venerdì…
Nel primo pomeriggio una splendida visita alla basilica inferiore e a quella superiore. Due frati (un rumeno e un brasiliano) conventuali hanno guidato e fatto entrare nella bellezza dell’arte e nella ricchezza del messaggio di san Francesco attraverso la spiegazione degli affreschi. Un godimento vero facilitato dall’ascolto con gli auricolari ma particolarmente grazie alla loro spiegazione e alla testimonianza personale di amore a Francesco e ai suoi luoghi. Con una capacità particolare di rendere comprensibile a tutti la sua storia e i contenuti del suo amore a Cristo e ai fratelli.
UN PO’ COME A LOURDES
Dopo cena Rosario e fiaccolata con i flambeaux nella Basilica di S. Maria degli Angeli. Pareva di essere a Lourdes! D altronde anche questo è un santuario mariano molto importante: qui per intercessione di Maria Francesco ha ottenuto da Cristo il dono dell’Indulgenza della Porziuncola nel 1216! La mattina della domenica i tre gruppi han concluso i loro lavori e il «prodotto» è stato una sorpresa: un saio francescano realizzato «cucendo» i vari foglietti che i giovani avevano scritto con le loro riflessioni e impegni presi. Messa conclusiva in basilica presieduta dal vescovo padre Rodolfo Cetoloni e concelebrata da molti sacerdoti, Tra loro don Fabiano e don Antonio, assistenti Unitalsi. I frati, nella loro cordialissima fraternità, hanno riservato i posti migliori, in prima linea, ai giovani in carrozzina e a tutti quelli dell’Unitalsi (c’era anche il presidente regionale Giampiero Bagnati): tutti vicino all altare! Un privilegio di annuncio del valore dell’associazione ma anche il senso chiaro del pieno inserimento del servizio e del volontariato nella chiesa.
La basilica era stracolma e la preghiera di gratitudine e di invocazione per la pace è venuta spontanea e fiduciosa.
UNO SGUARDO DI FIDUCIA AL FUTURO
Tre giorni intensissimi ma volati via in un attimo! Nel servizio, nella carità e nell’ascolto… in un tuffo nella vita di san Francesco che cominciò in questi luoghi e iniziò la sua conversione proprio servendo i fratelli più poveri. Fu il segno dell amore a Gesù che lo aveva amato e dal quale, proprio san Damiano, si sentì guardato con benevolenza e incaricato di restaurare la sua chiesa… Uno sguardo che arriva sempre a tutti e sostiene e impegna. Nello sguardo dei giovani di questi giorni una grande ricchezza e, salutandosi, non mancava la commozione e il desiderio di ritrovarsi e continuare.
Toscana Oggi di Viator
Pubblicato il 19 Aprile 2024