Nel Duomo di Pavia Santa la Messa presieduta dal Vescovo Sanguineti
Sabato 7 dicembre, con una S. Messa che verrà presieduta alle 17 nel Duomo di Pavia dal Vescovo Corrado Sanguineti, l’Unitalsi di Pavia ricorderà il 100esimo anniversario del primo pellegrinaggio a Lourdes. “L invito a partecipare è rivolto ad ammalati, pellegrini, dame, barellieri, medici ed a tutti coloro che vorranno unirsi a noi in questo momento di festa – si sottolinea in una nota di Unitalsi Pavia –.Essendo una celebrazione che vuole festeggiare la storia della nostra Sottosezione, sarà molto gradita la partecipazione di chi ha condiviso con noi l’esperienza del pellegrinaggio a Lourdes e a Loreto negli anni scorsi”.
“1924: il primo pellegrinaggio con i malati” Risale al 1924 il primo pellegrinaggio a Lourdes da parte di un gruppo di unitalsiani pavesi. Già negli anni precedenti alcuni pavesi si erano spinti fino a Lourdes, ma è proprio nel 1924 che un gruppo organizzato di unitalsiani, composto da personale, sacerdoti e pellegrini accompagna per la prima volta un ammalata pavese alla Grotta di Massabielle. I protagonisti pavesi di quel primo pellegrinaggio con i malati furono sei: don Mario Milani, cappellano; la signorina Laura Pietra, dama di carità; l’ammalata Angelina Germani di Albuzzano e tre pellegrini.
Quel pellegrinaggio viene ricordato anche per un importante evento che si verificò: la guarigione improvvisa dell’ammalata Angelina Germani (2 settembre 1924). “I primi anni” L’anno successivo (1925) il gruppo di pellegrini pavesi a Lourdes aumentò, arrivando a dieci. Di quel gruppo fece parte anche Adele Marenghi di Fossarmato, un ammalata affetta da peritonite tubercolare e da una grave patologia alla spina dorsale che da circa un anno e mezzo la costringeva a rimanere immobile a letto. Nel corso della Processione Eucaristica, Adele guarì improvvisamente, recuperando la salute: la sua guarigione, constatata da 30 medici, non fu però mai riconosciuta ufficialmente per insufficienza di documentazione medica, che non fu possibile recuperare dalla clinica ove Adele stessa era stata in cura. La guarigione di Adele Marenghi, così come quella di Angelina Germani l’anno precedente, contribuì a diffondere ulteriormente in Diocesi il culto della Beata Vergine di Lourdes, facendo aumentare ogni anno il numero di coloro che si recavano in pellegrinaggio alla Grotta di Massabielle. Parallelamente, in tutta la Diocesi cominciarono ad essere realizzate diverse grotte ad immagine della Grotta di Lourdes.
La più nota fu sicuramente quella fatta erigere dalla signorina Pietra a Pavia in Piazza Botta, benedetta solennemente dal Servo di Dio Canonico Ercole Pizzocaro nella solennità dell Immacolata del 1928. Nel suo articolo comparso sul settimanale diocesano pavese “il Ticino” il 7 dicembre 1974 per celebrare i 50 anni dell Unitalsi di Pavia, Mons. Luigi Gandini cita anche molte altre grotte sorte in quegli anni, ad Albuzzano e TrovamalaFossarmato (paesi d origine di Angelina Germanie Adele Marenghi), a Zeccone, a Monteleone, a Bornasco, testimonianze concrete di una devozione sempre più crescente. Una devozione che andò ben oltrei confini della Diocesi, tanto che la missionaria pavese Suor Letizia Giambelli (zia di Mons. Gandini), venuta a conoscenza delle guarigioni pavesi a Lourdes, nel 1930 fece erigere una grotta nella terra ove si trovava in missione, in Birmania (l attuale Myanmar, nel sudest asiatico).
Un altra testimonianza storica della presenza di unitalsiani pavesi negli anni 20 del secolo scorso è rappresentata da una vecchia fotografia pubblicata su “Il Cittadino” di Monza – dove si ricordava il primo pellegrinaggio lombardo a Lourdes – nella quale si riconoscevano alcuni unitalsiani pavesi, tra cui Don Amilcare Comini, la signorina Pietra ed i barellieri Pino Zanoni, Taverna e Carlo Mariani. Tutto questo “fervore unitalsiano” si concretizzò nel 1929 con la costituzione ufficiale della Sottosezione diocesana di Pavia, documentata anche dal periodico “Charitas” nel giugno di quello stesso anno, ed avvenuta formalmente(come citato nel libro“Soltanto per Amore – La straordinaria avventura dell’Unitalsi Lombarda attraverso il XX secolo” a cura di Silvano Sala e Vittore De Carli, 2001) quando ormai “la Sottosezione di Pavia era già parte attiva nell’organizzazione del pellegrinaggio a Lourdes”. Primo presidente della Sottosezione fu don Amilcare Comini, parroco di Cura Carpignano; l incarico di vicepresidente fu affidato, a partire dal 1930, alla signorina Pietra.
La segreteria della Sottosezione era in Piazza Botta. Sia le pagine del “Charitas” sia quelle de“il Ticino” degli anni 30 riferiscono di numerose celebrazioni ed iniziative organizzate in quegli anni dall Unitalsi a Pavia, soprattutto nella chiesa di San Giovanni Domnarum e presso il Collegio Sant Agostino (nel cui cortile maggiore, nel 1931, si svolse una “festa Lourdiana cittadina” che vide la partecipazione di una grandissima folla di fedeli, trai quali oltre cinquecento ammalati). Nella seconda metà degli anni 30 la situazione politica italiana ed europea resero sempre più problematica l’organizzazione dei pellegrinaggi a Lourdes, fino alla loro interruzione avvenuta nel 1939, in coincidenza con lo scoppio della Seconda guerra mondiale. In questi anni difficili, tutta l’Unitalsi italiana – e così anche quella pavese – indirizzò i propri pellegrinaggi al Santuario di Loreto.
Tutto ciò non andò minimamente ad intaccare la devozione lourdiana a Pavia, che anzi restò molto forte: infatti, le Giornate Lourdiane dall’8 all’11 febbraio celebrate nella chiesa di San Giovanni Domnarum ebbero “un esito superiore a quello degli anni scorsi”, come scrisse don Comini sul“Charitas” del maggio 1939. Nel 1943 si avvicinò all Unitalsi Mons. Luigi Gandini, che in brevissimo tempo divenne un importantissimo punto di riferimento per l’Unitalsi pavese, alla quale sarebbe rimasto indissolubilmente legato, ricoprendone per moltissimi anni l incarico di presidente (fu anche vicepresidente regionale negli anni 60). “Una storia ricca di guarigioni” Tutta la storia della nostra Sottosezione è costellata di guarigioni attribuite all intercessione della Vergine apparsa a Massabielle. Come riferito nella pagina in cui si racconta il pellegrinaggio del 1924, la prima malata pavese recatasi a Lourdes, Angelina Germani, ne ritornò risanata. E l anno seguente, anche Adele Marenghi ebbe la fortuna di guarire a Lourdes al momento della Processione Eucaristica. A queste due guarigioni ne fecero poi seguito altre, delle quali costituiscono ancora oggi testimonianza alcune grotte ed altari fatti erigere come exvoto in Diocesi. Nei giornali dell epoca si descrive come, al ritorno dal pellegrinaggio di ottobre del 1955,“una giovane ragazza della campagna pavese, colpita dal terribile morbo di Little e costretta da più di un anno immobile, improvvisamente, arrivati alla stazione di Pavia ha ripreso a camminare…”. Le due guarigioni più importanti sono senza ombra di dubbio quelle occorse a Maddalena Carini ea Danila Castelli, entrambe ufficialmente riconosciute come miracolose. Maddalena Carini nacque a Bereguardo(PV) il 1° marzo 1917e fu guarita il 15 agosto 1948, all età di 31 anni. Il suo miracolo fu ufficialmente riconosciuto il 2 giugno 1960 dal Cardinale G.B. Montini, all epoca Arcivescovo di Milano. Maddalena condusse una vita fortemente mistica, conclusasia Sanremo (Imperia) il 26 gennaio 1998 in concetto di santità. Il 4 settembre 2013 il Vescovo di VentimigliaSanremo ha avviato la causa per la sua beatificazione. Danila Castelli (19462016) fu guarita il4 maggio 1989, all età di 43 anni.
La sua guarigione è stata riconosciuta il 20 giugno 2013 ed è il 69° miracolo riconosciuto in ordine cronologico. Danila è scomparsa il 9 ottobre 2016. (…) Dopo la guarigione, sia Maddalena sia Danila hanno più volte vissuto l’esperienza del pellegrinaggio a Lourdes come dame di carità dell’Unitalsi. Avere avuto ben due guarigioni miracolose costituisce una sorta di “privilegio” per la nostra Sottosezione (a tutt’oggi sono soltanto otto gli italiani miracolati a Lourdes su un totale di 70 guarigioni miracolose), ma è certamente ancora più singolare il fatto che sia Maddalena Carini sia Danila Castelli siano originarie del medesimo paese, Bereguardo.
il Ticino
Pubblicato il 5 Dicembre 2024