La sezione di Pietrasanta evoca l’aneddoto capitato alla “nonnina” nel novembre 2013. I volontari più volte hanno accompagnato alle udienze a Roma anziani e persone disabili.
La sezione di Pietrasanta evoca l’aneddoto capitato alla “nonnina” nel novembre 2013. I volontari più volte hanno accompagnato alle udienze a Roma anziani e persone disabili. “Eravamo lontani perché arrivati a San Pietro in ritardo, ma quando Papa Francesco vide la Fernanda chiese all’autista di fermarsi, scese e la salutò con un bacio affettuoso”. Sono passati più di undici anni dall’aneddoto che Antonella Gazzanelli, presidente della sezione pietrasantina dell’Unitalsi, pesca dal cilindro dei ricordi con emozione e affetto. Era il 20 novembre 2013 quando Fernanda, “nonnina” di Pietrasanta scomparsa alcuni anni fa, fu inserita nella comitiva dell’associazione, da oltre un secolo impegnata nel trasporto di anziani che vivono da soli e persone con disabilità.
“Abbiamo partecipato cinque volte alle udienze del Papa – ricorda Gazzanelli – di cui tre come sezione e altre due insieme all’Unitalsi nazionale. Fernanda partecipò al pellegrinaggio nel novembre 2013, ma quella volta il gruppo arrivò tardi e rimasero tutti in fondo. Di solito infatti le persone con disabilità vengono sistemate davanti all’altare. Papa Francesco fece poi il giro in piazza e quando vide la Fernanda disse all’autista ‘Ferma, voglio salutare la nonnina!’: scese giù e la abbracciò. Fu un grande evento di gioia e condivisione da parte di tutto il gruppo di volontari e ammalati arrivati dalla Versilia. Fernanda era davvero commossa: Papa Francesco quel giorno ci regalò un momento indimenticabile oltre a un messaggio di attenzione per i nostri anziani, i nostri nonni, la nostra memoria”.
La sezione Unitalsi, oggi composta da una dozzina di accompagnatori volontari al servizio di circa 80 persone, ricorda con piacere anche le udienze fatte con l’associazione nazionale. “Durante quella del 2013, per i 110 anni dell’Unitalsi – conclude Gazzanelli – dopo aver letto una breve lettera, Papa Francesco stravolse il copione e venne a salutarci tutti: eravamo 220, ci impiegò tre ore. Stessa cosa nel 2023 per i 120 anni dell’associazione: lui era già in carrozzina perché affaticato, ma volle salutare i malati uno per uno impartendo benedizioni o dando la mano. Indimenticabile”.
Daniele Masseglia, lanazione.it
Pubblicato il 24 Aprile 2025