Progetto ‘Altra moda’ l’Unitalsi Ravenna con Caritas alla giornata di mercatini

All’emporio Caritas una giornata di mercatini, scambio e “altra moda”. 17 modelle per un giorno per dire che “nessuno è scarto”. Anche l’arcivescovo Mons Ghizzoni negli stand allestiti fuori dalla struttura di via Narsete. Presenti Caritas parrocchiali, Unitalsi, Mac e tante realtà diocesane hanno esposto oggetti e incontrato persone. 

Giornata speciale, quella di ieri, per la Caritas diocesana di Ravenna-Cervia. Nel piazzale dell’emporio in via Narsete è stato allestito la seconda giornata dei Mercatini. Quattordici gli stand aperti, curati e gestiti da diverse Caritas parocchiali, dall’Opera di Santa Teresa, ma anche da realtà molto attive con l’Unitalsi, Movimento apostolico ciechi, Ufficio missionario e biblioteca diocesana. Tutti gli oggetti in esposizione negli stand erano a offerta e il ricavato è destinato a ciascuna delle realtà coinvolte. In ogni stand si è soffermato, per un saluto, uno scambio di opinioni, un apprezzamento sul lavoro svolto e sulla qualità della merce esposta e per un ringraziamento, l’arcivescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni, che poi ha seguito fino alla fine la novità assoluta di questa edizione, la “Sfilata d’altra moda“.

Sfilata d’altra moda, sull’esempio di NuovaMente

La novità di questa giornata è stata la sfilata d’altra moda: sulla passerella con 17 modelle e un modello che hanno presentato 40 outfit: abiti, giacche, pantaloni, camicie nuove o usate e riciclate, frutto di donazioni. Capi usati e nuovi, che poi sono stati messi in vendita, insieme alle piante, offerte dalla cooperativa La Pieve, che hanno fatto da contorno colorato alla passerella.

I meccanismi della moda. Ma un’altra moda è possibile


A ispirare questo evento della Sfilata è stato l’esempio di NuovaMente di Reggio Emilia, il progetto di riuso e riciclo elaborato dalla Caritas di Reggio Emilia-Guastalla. A raccontarlo è stato la referente Francesca Bertolini, che si è occupata di questo progetto per vent’anni, dopo un’esperienza nel settore della moda con un’azienda specializzata e nota. “E’ stata un’esperienza bella e importante per me, perché mi ha fatto conoscere i temi legati alla bellezza – spiega – e l’importanza di come ci vestiamo, di come siamo rispetto all’immagine che vogliamo dare e all’accettazione che gli altri hanno di noi. Il settore della moda mi ha aiutato a capire cosa ispira il commercio dei capi d’abbigliamento. Il principio base della moda è far nascere in ciascuno il desiderio di possedere, stagione dopo stagione, delle cose. Se oggi compriamo un paio di jeans, fra sei mesi bisogna che qualcuno mi faccia venire voglia di comprarne un altro nuovo. Se io non compro, l’altro non produce, non vende, non incassa. Questa è la base per far crescere il consumismo e questo spiega i continui cambiamenti della moda. NuovaMente assomiglia molto a quello che vediamo qua: tanti oggetti venivano consegnati in sede o messi nei cassonetti, soprattutto i vestiti. Molti di questi erano rotti, stropicciati, macchiati, spiegati”.

Il modello NuovaMente di Reggio Emilia

“Nel 2005, quando questo progetto è nato, Caritas a Reggio gestiva circa 180 cassonetti – tiene a precisare Bertolini – e di fronte all’aumento della merce ha deciso di fare qualcosa di diverso. Anche a Reggio le Caritas parrocchiali facevano raccolte e distribuzione. Ma grazie al generoso contributo della curia di Reggio e ai volontari andavamo nelle case e cominciavamo a raccogliere mobili, giochi, stoviglie, biciclette. E noi mettevamo tutto in un magazzino: da lì poi chi aveva bisogno poteva prendere ciò che serviva. Siamo partiti, dunque, con la nostra attività di prossimità e vicinanza alle persone in difficoltà, un’attività che si è poi ampliata e che riuscivamo a gestire a fatica con i nostri volontari. Siamo arrivati così all’allestimento di mercatini. Attraverso questo percorso di recupero e vendita di materiale siamo riusciti a creare un guadagno che ci consente di far lavorare persone in difficoltà. Abbiamo scelto di sviluppare questo progetto con la possibilità di dare lavoro a persone fanno fatica a inserirsi nel mondo del lavoro. Nelle tre sedi di NuovaMente, tutte sul territorio di Reggio Emilia, abbiamo inserito 85 persone, che si guadagnano da vivere e soprattutto la capacità di iniziare a inserirsi nel mondo del lavoro in un luogo accogliente e custodito. Nuova Mente, dunque, è un nuovo modo sia per vedere le cose che “non buttate e le persone”, anche se sono diverse da noi, sono fragili, sono state in carcere, hanno avuto problemi di dipendenza, ma anche per vedere le relazioni tra le comunità”.

Modelle per un giorno

“La scelta delle modelle è stata una modalità alternativa che ha puntato l’attenzione su una bellezza diversa da quella convenzionale patinata delle copertine – ha spiegato Silvia Masotti, coordinatrice dei mercatini e della sfilata -. E’ stato un coinvolgimento personale, che non ha guardato ai difetti o alle bellezze imperfette. Tutte coloro che hanno accettato di sfilare erano consapevoli del fatto che chiunque può esprimere il proprio valore e la propria bellezza anche nell’imperfetta bellezza di tutti i giorni. E tutte si sono messe in gioco”.

Il progetto di NuovaMente ha ispirato questa sfilata. “Abbiamo concretizzato questa idea perché crediamo nel concetto di valorizzare tutte le cose che magari per altri non hanno valore, di sottolineare la bellezza di tutti e di poter seguire l’impennata di questo nuovo stile proteso all’uso e riuso e al riciclo, un po’ come la Caritas fa nel suo quotidiano, nel suo incontro con le persone ‘spezzate’, con le vite messe ai margini, dando valore allo scarto“.

risveglioduemila.it


Pubblicato il 19 Maggio 2025