«Sono partita da sola e mi sono aggregata al gruppo Unitalsi per Lourdes senza aspettarmi nulla, volevo solo vedere questo posto suggestivo. Ho conosciuto persone senza avere nulla in comune e ne ho riabbracciate altre che avevo perso nel tempo, ho ascoltato storie raccontate a voce bassa e, con gli occhi umidi, abbracciato schiene appesantite dai dolori e poi tante tante risate». Scrive così Stefania il suo racconto del pellegrinaggio a Lourdes organizzato dal 17 al 23 ottobre dalla sottosezione Unitalsi PortoSanta Rufina, che ha coinvolto quaranta persone tra malati, volontari e pellegrini.
Stefania rimane colpita dal senso di spiritualità concreta che pervade il santuario francese. «E l’ho vista la Madonna», continua: «a quella nicchia mi sono avvicinata e ho toccato con la mano la roccia bagnata, l’ho vista negli occhi, nei volti delle persone, nei malati sulle carrozzine spinte o trainate dagli accompagnatori volontari, nelle preghiere, nei canti».
Un esperienza di comunione e di semplicità che lasci privi di difese, che spande un senso di fraternità e di solidarietà tra tutti, accompagnatori e persone sofferenti. E commuove dando un nuovo significato a un viaggio magari iniziato con altre idee. «Ho pianto anche ioconclude la donna –, un pianto liberatorio che mi ha fatto dimenticare il motivo per cui ero partita… ora non lo ricordo più». Oggi tanti come Stefania si ritroveranno nella parrocchia di Santa Paola Frassinetti a Fiumicino per la Giornata dell’adesione dell’Unitalsi diocesana nella Messa celebrata dal Vescovo Gianrico Ruzza alle 11.
Avvenire – Porto Santa Rufina
Pubblicato il 11 Novembre 2024