Il vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana presente al pellegrinaggio Nazionale
“Il nostro secondo giorno qui a Lourdes è stato bellissimo! Oltre alla gioia per essere stati raggiunti dal nostro vescovo Gianpiero, abbiamo vissuto dei momenti davvero preziosi, che ci hanno fatto sentire la presenza del Signore in mezzo a noi!”. È con queste parole che mons. Vincenzo Catani, assistente ecclesiastico della sottosezione Unitalsi di San Benedetto del Tronto dal 1990, racconta la giornata di ieri, Mercoledì 23 Settembre 2025, vissuta dai pellegrini delle Diocesi del Piceno.
Dei 4500 Italiani che si sono recati nella nota località francese per il pellegrinaggio annuale organizzato dall’Unitalsi, 500 sono delle Marche e, di questi, ben 155 provengono dalle Diocesi Piceno. A loro si è aggiunto ieri anche il nostro vescovo, mons. Gianpiero Palmieri, che stamattina, alle ore 8:30 ha già celebrato una Santa Messa nella grotta delle apparizioni.
Uniti dalla stessa fede nello stesso Padre
Racconta mons. Catani: “Il primo momento da incorniciare è stato quello vissuto nella Grande Basilica sotterranea di San Pio X, dove abbiamo celebrato la Messa internazionale, detta in tutte le lingue dei pellegrini. L’edificio sacro è immenso, può ospitare anche 8mila persone. Ieri, più della metà dello spazio era occupato da noi Italiani, che eravamo oltre 4mila, ma abbiamo incontrato anche pellegrini che venivano dalla Polonia, dalla Croazia, dall’Irlanda, dalla Spagna, dalla Macedonia, dalla Corea, dal Giappone, dal Camerun, dal Madagascar, dal Perù e da altri Paesi dell’America Latina. La Messa è stata concelebrata da circa 200 sacerdoti ed è stata ancora una volta presieduta dal vescovo di Fermo, mons. Rocco Pennacchio, che è l’assistente nazionale. Inoltre è stata celebrata in tutte le lingue: il Vangelo in italiano, perché ha maggior parte delle persone presenti erano italiane, ma le varie letture sono state lette in spagnolo, tedesco, inglese, polacco e persino una lingua orientale che non sono riuscito a capire se fosse cinese, giapponese o forse coreano, e addirittura anche un accenno di arabo. Abbiamo proprio vissuto l’universalità della Chiesa: persone diverse che parlano lingue diverse, ma unite dalla stessa fede nello stesso Padre Nostro, nella stessa devozione alla Vergine Maria. La stessa intensità di fraternità, la stessa preghiera corale. Questo è il bello della Messa internazionale! Una Messa gloriosa, cattolica, nel senso vero della parola! Cattolico, infatti, in lingua greca vuol dire universale. Una Messa, dunque, di una universalità stupenda! Terminata la Celebrazione, tutti insieme – sacerdoti, vescovi e il restante popolo santo di Dio – siamo andati in pellegrinaggio alla grotta dalla Basilica di San Pio X, dove abbiamo recitato l’Angelus e poi la benedizione”.
Illuminati dal sole dell’Eucaristia
“Un’altra meravigliosa realtà, che abbiamo vissuto nel pomeriggio, è stata la Processione Eucaristica – prosegue mons. Catani -. È stata bellissima: piena di canti e di preghiere! È stata anche abbastanza lunga, oltre un chilometro, ma veramente sentita. Quando i primi erano già arrivati alla destinazione, cioè davanti alla Basilica del Rosario, il baldacchino con l’Eucaristia doveva ancora cominciare a camminare! Lungo il corteo affollatissimo, hanno sfilato naturalmente tutte le carrozzine, tutti i malati con il personale, poi i gruppi, le associazioni e i vari movimenti, a seguire i sacerdoti ed infine, dietro l’Eucaristia, una massa enorme di fedeli. Personalmente ho vissuto in modo particolare questo momento perché ho dovuto fare la diretta e ho avuto modo di vedere, dalla mia postazione, alcuni momenti bellissimi della processione. In particolare mi ha commosso la benedizione dei malati davanti alla Basilica. Stare vicino ai malati e vedere i loro volti, quando davanti all’Eucaristia sono pieni di speranza, pieni di luce, pieni di fede, alcuni con le mani alzate, alcuni che guardano l’Eucaristia come se la volessero abbracciare e mangiare, è stato un momento davvero prezioso!Tra l’altro abbiamo compiuto la Processione Eucaristica con un sole radioso. I raggi del sole si sono mischiati con il sole dell’Eucaristia! Il calore della fede è stato tutt’uno con il calore che sentivamo anche sulla nostra pelle! Questo particolare è una sciocchezza, però è come se il Signore ci avesse voluto regalare un segno della Sua presenza in questo sole splendido, in questo calore splendido”.
La preghiera unanime per la pace
Conclude mons. Vincenzo Catani: “Il terzo momento da ricordare, con cui abbiamo concluso la giornata, è avvenuto nella chiesa di Santa Bernadette, dove si è tenuta una bellissima veglia di preghiera per la pace, durante la quale ci sono state testimonianze, filmati, canti e ovviamente tante preghiere. Iniziata alle 20:30, si è protratta per due ore, fino alle 22:30. Di pace c’è sempre bisogno, ma mai come in questo momento storico. Pregare per la pace genera consapevolezza, promuove l’unità spirituale, esprime la profonda sete di serenità e giustizia che anela nel cuore dell’umanità, offre speranza contro la rassegnazione e stimola ad azioni concrete. La preghiera, unita all’impegno quotidiano, ci trasforma davvero in operatori di pace, ovvero in persone che cercano continuamente di costruire ponti di dialogo e riconciliazione. Questo è uno dei frutti più belli della preghiera per la pace alla Nostra Signora di Lourdes!”.
ancoraonline.it
Pubblicato il 25 Settembre 2025