Nel ricordo indimenticabile di Amelia Mazzitelli, a Bagnara Calabra, il Campo Unitalsi spegne 30 candeline

L’iniziativa ha regalato agli amici unitalsiani momenti di gioia e condivisione, nel ricordo dell’indimenticabile Amelia Mazzitelli,
un’assenza che si è trasformata in presenza spirituale“

E’ un campo estivo dal sapore speciale, unico quello appena vissuto dagli amici e volontari dell’associazione, sottosezione di Reggio Calabria. Tanti i motivi che hanno reso particolare l’edizione 2019 dell’iniziativa che, quest’anno, ha spento 30 candeline tra grandi fatiche e incertezze, ma sempre, tra tanto amore e gioia di dare. Sono trent’anni che il campo estivo della sottosezione reggina si svolge a Bagnara Calabra, splendida cittadina della costa tirrenica che ha sempre accolto con enorme entusiasmo gli amici unitalsiani, partecipando fattivamente alle grandi manovre della complessa macchina organizzativa che sta alla base della costruzione di un campo per disabili.

Dopo 29 anni di campo svolto all’interno della scuola Morello, l’edizione 2019 si è caratterizzata da un importante cambio di sede: è il plesso “Fondacaro” a Marinella che, per la prima volta, ha ospitato gli amici e i volontari dell’Unitalsi. “Un cambiamento un po’ traumatico almeno inizialmente – lo definisce il presidente della sottosezione Fabrizio Scotto – ma con l’aiuto di tutti, anche di persone che non fanno parte dell’associazione, abbiamo trovato la forza e l’energia per fare questa piccola follia e siamo contenti di averla fatta”.
Trenta candeline, un epocale cambio di sede che ha messo a rischio la fattibilità stessa del campo e last but not least, una grave perdita che l’associazione ha purtroppo vissuto il 17 marzo scorso, la prematura scomparsa della vice presidente nazionale Unitalsi, Amelia Mazzitelli. Una perdita incolmabile che ha messo tutti a dura prova; Amelia era l’anima dell’associazione, che ha conosciuto e abbracciato da moltissimi anni e accompagnato fino all’ultimo suo respiro.

Solo il mettere a frutto i suoi insegnamenti e accogliere la sua eredità, può lenire lo sconforto di una perdita così pesante da sopportare. E i volontari dell’Unitalsi hanno dimostrato di possedere quella forza d’animo che apparteneva ad Amelia, organizzando un campo estivo per gli amici in difficoltà, tra mille peripezie e ostacoli di ogni tipo. Tutto è andato benissimo, il campo si è svolto in armonia e con la gioia che ha sempre contraddistinto le precedenti esperienze. A partire da una “appetitosa” accoglienza che il ristorante Palma d’oro di Bagnara ha riservato agli ospiti unitalsiani, offrendo loro un ricco buffet organizzato nella centralissima Piazza “Rosario Villari”. Presente al buffet il primo cittadino Gregorio Frosina che ha manifestato grande entusiasmo nell’accogliere gli amici unitalsiani. Momenti di sano divertimento e serenità vissuti nei sette giorni di permanenza a Bagnara, tra bagni ristoratori nelle limpide e azzurre acque della cittadina tirrenica e intrattenimenti musicali e danzanti, contemplando anche una gita in barca fino alla tonnara di Palmi. E come ogni anno, la spiritualità ha scandito le giornate del campo estivo.

“Tutto posso in Colui che mi dà forza” è stato il tema filo conduttore della spiritualità del 2019. Tratta dalla Lettera di San Paolo ai Filippesi, questa frase è un chiaro richiamo alla vita di Amelia Mazzitelli, che aveva fatto sue queste parole, come un vero e proprio motto di vita. La spiritualità è stata coordinata dall’assistente diocesano della sottosezione reggina, don Antonio Bacciarelli e il tema principale è stato declinato, nei giorni di permanenza al campo, in un Sì a Cristo, alla famiglia, al servizio, al dolore, all’amicizia, alla speranza, alla vita, all’Unitalsi e, infine, il Sì alla chiesa. E come sempre, il campo si è concluso con la suggestiva messa sulla spiaggia.

Lo scenario incantevole offerto dal mare di Bagnara e dalle miriadi di stelle che brillavano in cielo, ha fatto da sfondo alla celebrazione eucaristica officiata da don Bacciarelli, che si è aperta con una lettera di Peppe Romeo dedicata ad Amelia. “Abbiamo rubato il tuo testamento spirituale per fare il tema del nostro campo – ha esordito, con voce rotta, l’amico storico dell’Unitalsi – hai sempre detto che siamo privilegiati, ed è vero perché il dolore, se vissuto con fede, è un privilegio, di amare ed essere amati.

L’Unitalsi è esserci, è un insieme di persone, relazioni e storie che si intrecciano, disegnando un unico volto che è quello di Dio. Solo così possiamo veramente dire, tutto possiamo in Colui che ci dà forza”. “In questi 30 estati vissute a Bagnara, si è iscritta la storia che è nel cuore di Dio e di tutti noi – ha detto don Antonio durante l’omelia – una storia di salvezza. L’Unitalsi, nella sua povertà di mezzi, nelle sue fragilità ha gridato al Signore in questi anni, e Dio ha ascoltato il grido del povero. Anche questa volta abbiamo bussato nel cuore di Dio, che non si è girato dall’altra parte. Questo è il momento del grazie a Lui che ci ha dato la forza e a tante persone, per cui abbiamo potuto realizzare tutto e bene”. Una messa in cui la presenza di Amelia aleggiava fortemente, e non poteva essere altrimenti. Ed una scultura è stata donata all’Unitalsi reggina da Grazia Galtieri, presidente della sottosezione Unitalsi di Bovalino.

L’opera, realizzata dall’artista Rosario La Seta, è un omaggio ad Amelia, e raffigura tutto ciò che lei ha rappresentato durante la sua esistenza: c’è il velo unitalsiano, simbolo della sua appartenenza e adesione convinta all’associazione tanto amata, c’è il libro della vita, in cui molte pagine rimangono non scritte, per la sua prematura scomparsa, ma che contiene il suo testamento spirituale, ci sono le violette, i fiori simbolo dell’umiltà, della modestia, della tenerezza, tra le tante qualità della vice presidente Mazzitelli.

La celebrazione si avvia così al termine e decreta la conclusione del 30° campo estivo dell’Unitalsi. Un campo speciale per tanti versi, una “piccola follia”. Il pensiero finale è rivolto a lei, e risuona nei cuori il suo motto di vita: “tutto posso in Colui che mi dà forza” e trenta palloncini colorati volano in cielo, per suggellare un legame con chi mai potrà essere dimenticato.

Roberta Pino, consigliere regionale Unitalsi Calabria

Pubblicato il 30 Luglio 2019