All’appuntamento a Moncrivello hanno risposto davvero in molli. Promossa dalla Consulta di Pastorale della Salute della Cei piemontese in collaborazione con le numerose associazioni di volontariato cattolico, la Giornata Giubilare ha riunito chi con dedizione e amore è vicino alle persone fragili. Come per un mosaico, dalle nove del mattino di domenica 15 giugno si sono andate aggiungendo via via le tessere che insieme, in un quadro completo, hanno testimoniato una giornata davvero speciale: la Giornata Giubilare del Malato e della Sanità.
Ad accogliere ed ospitare questo significativo incontro è stato il suggestivo Santuario del Trompone a Moncrivello. Il Trompone non è solo una Chiesa Giubilare, ma un vero e proprio luogo di culto mariano, reso sacro da un’apparizione miracolosa della Madonna nel lontano ‘500. Un contesto intriso di spiritualità e storia, perfetto per gli intenti degli organizzatori e nel quale resta viva e attiva la cura verso il malato. La giornata è stata pensata e strutturata per favorire sia la partecipazione comunitaria all’interno di ciascuna associazione, sia la condivisione di momenti collegiali e condivisi tra tutti i presenti. Fin dall’inizio, l’atmosfera è stata di festosa accoglienza. Il centro del Trompone ha saputo creare un ambiente attento e amichevole, facendo sì che ciascuno trovasse agio nell’essere lì. Si è trattato di vivere “l’appartenenza” perché compresi naturalmente, e non “l’inclusione“, perché accolti e accettati.
Il gruppo dei partecipanti Unitalsi, giunti da diverse località e sottosezioni piemontesi, si è raccolto di fronte a una grotta che, con la sua suggestiva somiglianza, richiama alla mente – la ben nota Grotta di Massabielle, luogo delle apparizioni di Lourdes. La recita del rosario, condotta da don Antonio Borio, Assistente Ecclesiale di Torino, è scattala immediata e naturale: un’occasione di fede intensa, che ha unito tutti in un abbraccio spirituale. Il culmine della giornata è stato raggiunto con la profonda riflessione offerta da Monsignor Marco Brunetti, Vescovo di Alba.
La sua catechesi ha rappresentato una straordinaria opportunità per meditare sul tema giubilare della speranza. Il Monsignore ha saputo avvicinare questo tema universale al mondo delle fragilità e del disagio, calandolo nella realtà culturale e spirituale dei nostri giorni. ln particolare, ha aperto l’orizzonte sulla speranza da alimentare nel quotidiano, puntando il dito sulla società che, rivolta all’ efficienza, tende a scartare ciò che non dà resa, mentre ognuno di noi è caro ed unico agli occhi di Dio. In estrema sintesi, è nella fede in Dio che si possono sperimentare gioia, pace e speranza. Non si tratta di un sentimento ottimistico, ma si fonda sulla fede. Le sue parole hanno risuonato come un incoraggiamento e una guida, hanno sottolineato quanto sia prezioso tenere viva la “miccia” perché possano essere realizzate le speranze “vere”. Questa Giornata Giubilare al Santuario del Trompone è stata un’occasione per rinnovare la fede, per sentirsi parte di una comunità più grande e per ricaricare le energie necessarie a continuare il cammino di servizio.
di Silvana Olmo Menato, Unitalsi Torino
Pubblicato il 8 Luglio 2025