L’Unitalsi Abruzzese e la corona del Rosario più grande del mondo

La corona (mobile) del santo Rosario più grande del mondo è conservata presso la sede regionale dell’Unitalsi nel comune di Mosciano Sant’Angelo (TE); questa venne realizzata e portata, per la prima volta, al santuario di Lourdes nel 2012, in occasione del Pellegrinaggio Nazionale.

La sera di venerdì 30 maggio, essa ha chiuso il mese mariano al santuario di Maria Santissima dello Splendore a Giulianova (TE): decine e decine di fedeli – i quali nelle serate precedenti dell’intero mese hanno vissuto la fiaccolata e la preghiera del Rosario – si sono ritrovati sul piazzale antistante il santuario e hanno pregato, processionalmente, con la gigantesca corona. La statua raffigurante Maria, una grande croce di legno, i grani del Rosario, i flambeaux, gli ammalati, i battezzati presenti hanno portato a conclusione il mese mariano, chiedendo – comunitariamente – l’intercessione della Madonna, per la vita di ciascuno e il cammino dell’umanità.

Ogni sera una comunità della città di Giulianova, delle zone vicine e diocesane ha animato la preghiera, con i canti e le meditazioni; queste ultime – in questo anno – hanno voluto attingere alla testimonianza di numerosi uomini e donne di fede e Santi, della zona e della Chiesa universale. Anche nell’oggi della nostra storia viene confermata – dunque – la secolare tradizione di fede e pietà popolare che vede ritrovarsi numerosissimi cristiani o pellegrini, che sperimentano in questo luogo benedetto la presenza di Dio, la pace del cuore, la fonte della grazia e della salvezza. Frequentando il santuario di Maria Santissima dello Splendore, possiamo vedere l’incarnazione di quella lettura ecclesiale di papa Francesco, il quale scriveva nel 2013: «Qui riveste importanza la pietà popolare, autentica espressione dell’azione missionaria spontanea del Popolo di Dio. Si tratta di una realtà in permanente sviluppo, dove lo Spirito Santo è il protagonista. Nella pietà popolare si può cogliere la modalità in cui la fede ricevuta si è incarnata in una cultura e continua a trasmettersi» (Evangelii gaudium 122.123).

La semplicità della vita, la ricerca del volto divino, l’anelito alla gioia, le attese della quotidianità conducono numerosi figli di Dio ai piedi della Madonna; segno di quella flebile fiammella che arde nel cuore della storia e la conduce verso la pienezza della redenzione.

di Fra Piero Sirianni, Credere Oggi – laquilabolg.it


Pubblicato il 3 Giugno 2025