Lacrime, preghiere e fiaccole per gli angeli de “Le Giare”.

A Catanzaro corteo per ricordare le 13 vittime della tragedia causata dall’esondazione del Beltrame a Soverato. Il monito dell’Arcivescovo Maniago

Silenzio, lacrime, commozione, preghiere, e fiaccole per illuminare la notte che significa ricordo ma anche monito affinché non accada mai più, affinché impariamo ad avere amore per la natura e per gli altri. Centinaia di persone in corteo a Catanzaro per ricordare le 13 vittime della tragedia che 24 anni fa ferì una città, una provincia e un’intera regione, l’esondazione del torrente Beltrame a Soverato che si portò via vite e speranze: quelle di Ida Fabiano, Serafina Fabiano, Mario Boccalone, Raffaele Gabriele, Paola Lanfranco, Iolanda Mancuso, Giuseppina Marsico, Franca Morelli, Rosario Russo, Antonio Sicilia, Salvatore Simone, Concetta Zinzi e infine Vinicio Caliò, il custode del camping il cui corpo non è mai stato ritrovato. Disabili e volontari dell’Unitalsi che li assistevano nell’ultima serata di una vacanza che divenne dramma, immane e indimenticabile.

Il corteo
A ricordarli, in una struggente iniziativa voluta da Unitalsi Catanzaro e promossa con l’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e il Comune di Catanzaro, la comunità di Catanzaro, che si è raccolta commossa in un corteo che ha attraversato le vie del centro storico. Il raduno sulla terrazza del complesso San Giovanni, i saluti del sindaco Nicola Fiorita e di Don Vincenzo Custo, assistente spirituale dell’Unitalsi di Catanzaro. Un momento musicale a cura del Conservatorio Tchaikovsky di Catanzaro, la passeggiata al lume delle fiaccole su Corso Mazzini, con brevi soste, durante le quali i familiari di ciascuna vittima ha detto dei pensieri commemorativi davanti a 13 alberi di castagno, uno per ogni vittima, colorati dai bambini del progetto Sila Solidale, di cui il Museo Mabos è partner. Il corteo si è concluso in Piazza del Rosario, con i saluti dei presidenti di Unitalsi Calabria e della sottosezione di Catanzaro, con l’intervento conclusivo dell’arcivescovo Claudio Maniago, l’esecuzione di un brano musicale da parte di Anna Guerra e il lancio di tredici palloncini bianchi. E poi la lettura dei tredici nomi accompagnati dalla risposta corale “presente”, ancora più forte alla lettura del nome di Vinicio Caliò, che è anche stato ricordato un’ora prima dai tanti amici del suo quartiere, Pontepiccolo.

L’omaggio delle istituzioni
«Facciamo memoria coinvolgendo le persone più semplici in un ricordo che non è solo rinnovare un dolore, che dobbiamo mantenete vivo nel nostro cuore, ma è anche un monito a tutti noi, ognuno per la propria parte, ad avere cura del Creato, perché non avere cura del Creato poi si paga a caro prezzo»: così monsignor Claudio Maniago. In prima fila i sindaci di Catanzaro, Nicola Fiorita, e di Soverato, Daniele Vacca. «Ricordare quella tragedia – ha detto a sua volta Fiorita – è importante, molto importante, perché ci permette anche di ricordare quanto sforzo debba essere sempre compiuto perché non accadano più tragedie come queste. Possono sembrare parole retoriche ma non è così se si legano alla cura del territorio che per tanti anni non c’è stata causando anche tragedie, un tema attualissimo in tutto il Paese ma soprattutto in Calabria, per questo siamo qui con il cuore ma anche con la testa di chi amministra un territorio». Per Vacca «la ferita è ancora aperta anche nella comunità di Soverato, dobbiamo avere sempre come la priorità la tutela dell’ambiente e del territorio». Tra i presenti, anche i consiglieri regionali Luciana De Francesco ed Ernesto Alecci, già sindaco di Soverato.

(c. a.) corrieredellacalabria.it

 


Pubblicato il 11 Settembre 2024