Isola Capo Rizzuto apre alle celebrazioni del 120°. L’Unitalsi punto di riferiemento per tutta la comunità

È stata la Sottosezione di Isola di Capo Rizzuto, la prima in Calabria, come ha confermato il Presidente della Sezione Calabrese dott. Vincenzo Trapani Lombardo giunto da Reggio Calabria, a cominciare i festeggiamenti per il 120° anniversario dell’UNITALSI, in occasione della festa Patronale “Madonna Greca”.

Nel pomeriggio di sabato 29 aprile, al Convegno dal titolo “Costruire una Cappella, nella Chiesa, nella Società, nella Vita” sono confluiti nel Salone del Palazzo Vescovile numerosi partecipanti, volontari e consiglieri della vicina Sottosezione di Crotone, i gruppi Parrocchiali di Cotronei e Santa Severina e tanti amici della Sottosezione ospitante.

Toccante e significativa l’introduzione della Presidente Caterina Stillitano che, dopo i saluti alle Autorità e ai relatori presenti, ha cercato di spiegare in sintesi le origini dell’Associazione, nata alla Grotta di Lourdes per volontà di un giovane affetto da artrite deformante che rimase colpito dal messaggio mariano di conforto e speranza, ma anche dall’amore con cui i volontari si prendevano cura dei malati,    sottolineando i cambiamenti susseguitisi nel corso di questi 120 anni e il carisma proprio dell’UNITALSI , rimasto inalterato nel tempo: essere compagni di viaggio delle persone più fragili, malate, in difficoltà e condividere con esse gioie e dolori, sorrisi e pianti.

Il titolo del Convegno, continua  la Stillitano, si correla anche al tema della Sinodalità che la Chiesa sta affrontando in questi anni, infatti quando si dice “Costruire una Cappella” non ci si riferisce ad una costruzione di cemento e mattoni, ma ad una Comunione di persone, una Fraternità di Pietre Vive, come abbiamo cantato nell’Inno in apertura (video realizzato con gli amici disabili e le giovani del Servizio Civile di Isola C.R.), sostenute dalla Pietra Angolare che è Cristo Risorto e vivo. In questo titolo c’è tutto un programma, un progetto di vita che coinvolge ognuno di noi: associati, Enti, Istituzioni: solo cooperando insieme si può dar vita ad una reale inclusione di tutte le persone al di là delle differenze. E il Sindaco Maria Grazia Vittimberga ha espresso parole di apprezzamento e gratitudine nei confronti di questa Associazione che vanta qui a Isola quasi 30 anni di operato, di cui tanto si potrebbe narrare! -Presenti nelle Scuole in aiuto agli alunni disabili, nell’accompagnamento attuale con un pulmino che fa la spola ogni giorno, tra scuola e centri di terapia, un servizio puntuale e continuato per dare sollievo non solo alle persone in difficoltà, ma anche alle loro famiglie, che ho avuto modo di visitare personalmente con la Stillitano-.

Con capacità di riflessione e sintesi encomiabili, Filippo Sestito coordinatore del C.S.V di Crotone, ha moderato gli interventi, cogliendone i nodi essenziali: due le parole chiave emerse nell’introduzione, dono e gratuità, parole spesso e da tanti pronunciate, ma altrettante volte tradite. La dott.ssa Alba Amato, garante per la disabilità del Comune di Isola, figura di recente istituzione, si è invece soffermata sul significato del logo del 120°, davvero molto esplicativo: la sorgente da cui scaturisce l’acqua come a Lourdes, i simboli del pellegrino, la luce di Cristo e la Sua Parola al centro che caratterizzano l’essere ecclesiale dell’Unitalsi e che ne denotano non solo il passato, ma anche il percorso futuro. Il Presidente della Sezione, chiamato affettuosamente Kiko, ha rivolto parole di elogio ai relatori presenti per i loro interventi che hanno evidenziato un’attenzione particolare per le problematiche sociali, e la figura della garante ne è conferma, e poi ha continuato soffermandosi sulla storia dell’Unitalsi in Calabria, iniziata 65 anni or sono, sui cambiamenti dello Statuto, dei regolamenti, dei Presidenti, e qui non è mancato un commosso ricordo della carissima Amelia Mazzitelli, che ha condotto per ben 10 anni la Sezione Calabrese con spirito di abnegazione e capacità che l’hanno portata ad essere eletta nel Consiglio Nazionale. Kiko ha ricordato l’azione intrapresa da Amelia di un vero cammino ecclesiale e sinodale, amava dire l’Unitalsi o è famiglia o non è, e ancora “noi come Gesù siamo chiamati a dare la vita per i fratelli”. Kiko ha poi sottolineato l’enorme cambio di passo fatto da Unitalsi nel tempo: fino ad una ventina di anni fa eravamo quelli dei treni bianchi, accompagnatori occasionali di persone malate o disabili a Lourdes, e tutto finiva lì; ma i volontari pian piano hanno preso coscienza che questo non bastava più, che le persone accompagnate nei pellegrinaggi, dopo aver vissuto 4/5 giorni di condivisione e gioia con loro, chiedevano di poter vivere anche nel quotidiano quella familiarità e normalità che scoprivano sui treni o a Lourdes.

E oggi, l’Associazione, come qui a Isola, è diventata punto di riferimento per le famiglie, per i Comuni e le Comunità che sono attente al grido delle persone sofferenti, cui si cerca di rispondere con le attività dei volontari, del Servizio civile, con i mezzi a disposizione, unico pulmino con rampa di una popolazione di quasi 20 mila cittadini! Non meno interessante il video inviato da don Agostino Stasi, responsabile regionale della pastorale per la disabilità, in pellegrinaggio ad Assisi con la Sottosezione di Corigliano- Rossano di cui è assistente, sulla didattica dei 5 sensi per promuovere l’inclusione delle persone diversamente abili nell’animazione liturgica. Ha concluso don Francesco Gentile, Parroco di Isola C.R., nonché assistente spirituale della stessa Sottosezione, confermando che tutti gli interventi sono stati validi a definire come questo “Costruire una Cappella” indichi proprio l’impegno non tanto a costruire un edificio sacro, ma a prendersi cura delle persone che andranno a “vivere” in quel luogo e facendo riferimento a San Francesco, al quale Gesù chiede di andare a “riparare la sua Chiesa”, ribadisce che anche il comando affidato a Bernardetta dalla Vergine di costruire una Cappella va inteso nel senso più ampio di “prendersi cura delle persone, il vero culto è la cura della carne dell’umanità, più che delle mura del luogo, e come abbiamo visto,  UNITALSI è chiamata a questo; come dice san Giacomo nella sua lettera:religione pura e autentica  davanti a Dio Padre è soccorrere i fratelli nelle loro necessità.

Un Convegno di grande rilevanza sociale in cui alla fine sono emerse le linee per le azioni da metter in atto nel futuro: tessere legami personali, ecclesiali e civili per costruire insieme una comunità aperta, accogliente, operosa in cui tutti sono chiamati a prendersi cura di chi spesso è tagliato fuori persino dai diritti fondamentali e possiamo farlo attraverso un dialogo continuo con le Istituzioni, le Asp, gli Enti, quindi non solo nella Chiesa, ma anche nella società e nella vita. Sapere chi siamo, non cosa facciamo, per andare ad annunciare il Vangelo nello stile del dono e della gratuità con la vita, e se occorre anche con le parole. (Papa Francesco) Solo così impareremo a non voltare la faccia di fronte al diverso, all’immigrato, al malato…la sfida è abbattere la cultura dell’indifferenza e dello scarto per restituire dignità ad ogni persona! E prendendo spunto dal documento del Papa sulla giornata mondiale del malato 2023, la presidente Stillitano conclude ribadendo come attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia si possa imparare a camminare insieme. Una comunità, una società che si fa carico del malato è sanata e sanante, perché ciascun essere umano è prezioso e nessuno è da scartare! Unitalsi ha compreso tutto questo in 120 anni di cammino ed ora è pronta ad affrontare le nuove sfide che il post pandemia ci ha posto davanti, per contribuire ad una reale ripresa e resilienza che passa per la cura delle persone più deboli e vulnerabili!  di Caterina Stillitano, Presidente Sottosezione Isola di Capo Rizzuto

Pubblicato il 2 Maggio 2023