Martedì 27 maggio, tra canti, balli, allegria e buon cibo, si è conclusa per quest’anno, l’esperienza dei laboratori del martedì pomeriggio che la Caritas parrocchiale, in collaborazione con l’Unitalsi, organizza presso i locali dell’Abbazia San Benedetto Martire. Quest’opera, portata avanti anche facendo rete con le Caritas delle parrocchie S. Antonio di Padova e S. Filippo Neri e con altre associazioni come l’Anteas, nasce in seno all’esperienza del Centro d’Ascolto, presso il quale vengono accolti i bisogni e le fragilità delle persone che vi si recano martedì e giovedì mattina, dalle 10 alle 12.30, o su appuntamento in altri momenti.
Ascolto e accoglienza: due cardini fondamentali che da sempre ed ovunque caratterizzano il lavoro delle Caritas presso le comunità in cui operano, e che si respirano a pieni polmoni nei pomeriggi del martedì. La maggior parte delle persone che partecipano, impossibilitate a raggiungere la sede, sono prelevate e poi riaccompagnate da e per le loro abitazioni da un servizio di navette, messo a disposizione dai volontari e poi, in sede, le attività svolte sono molteplici: c’è chi lavora alacremente, usando quanto gentilmente donato, per preparare corredini per nascituri di famiglie in difficoltà o piccoli, ma preziosi doni per i futuri battezzati della parrocchia, chi prepara merende e chi le distribuisce a tutti, chi ha bisogno di concentrarsi un po’ per ricordare il tuo nome e chi, sulla soglia dei 100 anni, ha la memoria di una ventenne.
C’è il tavolo in cui, dopo una settimana di solitudine, ci si aggiorna sugli ultimi avvenimenti del quartiere e chi gira un po’ dappertutto, facendo una battuta qua e una risata là e, da qualche anno si è formato anche un bel gruppetto di uomini che, dopo un iniziale imbarazzo, hanno cominciato a farsi due risate giocando a carte o dando la propria disponibilità al parroco per alcuni piccoli lavori di manutenzione della canonica. Che confusione quando vado a trovarli ed apro il portone: mi accoglie sempre una varia umanità che, pur dentro tante difficoltà ed un’immensa solitudine, sorride, felice di quel tempo lieto che gli è donato! E alla giornata conclusiva, tenutasi nei locali e nel giardino dell’ex Cantina Cellini a Villa Santi di Massignano, così cortesemente messi a disposizione da Sonia, tutta questa allegria è venuta a galla: con l’aiuto della sempre disponibile Stefania, tutti abbiamo cantato a squarciagola, senza che la memoria facesse cilecca, e tutti abbiamo ballato, ignorando i dolori che ogni giorno ci portiamo appresso!
Ogni momento della giornata è stato curato con attenzione e riguardo dai volontari: prima la Messa, presso la chiesa dei Santi Felice e Adaucto, poi il lauto pranzo, con gelato, dolci e ciliegie finali, le bandane colorate da sventolare e le collane di fiori variopinti, il piccolo dono per ogni partecipante e quello per chi ci ha ospitati, sono il segno di come chi ha organizzato abbia davvero a cuore ogni piccolo istante della vita delle persone che accoglie.
Gli abbracci che ci siamo scambiati, i saluti dati col cuore, gli sguardi pieni di commozione di tutti nei momenti finali sono la testimonianza chiara e semplice che, davanti a delle braccia spalancate, non c’è cuore in cui non alberghi il bene, non c’è anima che non possa essere salvata, non c’è solitudine che non possa essere accompagnata, non c’è distanza che non possa essere colmata.
ancoraonline.it
Pubblicato il 5 Giugno 2025