Gruppo di Mozzo, da quarant’anni il conforto a chi soffre

Giorgio Ambrosini, tornato da Lourdes, sentì il desiderio di aiutare gli anziani e gli ammalati Mozzo (ufr) «L’impegno per gli ammalati aiuta a scoprire il senso della vita». Queste semplici parole possono far comprendere la storia e il senso dell’Unitalsi di Mozzo, che si appresta a celebrare i suoi primi quarant’anni. «Giorgio Ambrosini – ci spiega il presidente attuale dell’Unitalsi di Mozzo Paolo Vezzoli – al ritorno da un pellegrinaggio a Lourdes, sentì il desiderio di fare qualcosa per gli anziani e gli ammalati di Mozzo. Manifestò la sua idea a Giancarlo Gandolfi e a tutta la sua famiglia, a Danilo Gamba e a Gianna Grassi, i quali aderirono alla sua proposta.

Presero contatto con l’allora parroco don Angelo Canova, che già conosceva l’Unitalsi, e con il dottor Terzi che era presidente della sottosezione di Bergamo, e formarono il primo Gruppo Unitalsi di Mozzo che venne ufficialmente riconosciuto e messo sotto la protezione dell’Immacolata l’8 dicembre 1982». L Unitalsi nasce a Roma, agli albori dello scorso secolo quando, un giovane scontroso sulla sua sedia a rotelle in pellegrinaggio a Lourdes, ultima spiaggia per il suo male incurabile, era venuto per farla finita con un gesto eclatante davanti alla statua della Vergine, con una pistola al seguito.

Restituì l’arma al mine del pellegrinaggio a mons. Radini Tedeschi: «Un sorriso della Vergine è bastato a trasformarmi; mi sento rassegnato, mi sento felice nella mia infelicità, e voglio dedicare tutte le mie deboli forze per onorare la bianca Regina». Così nacque l’Unitalsi.

Il gruppo mozzese si occupa di visitare mensilmente gli ammalati e gli anziani soli per il loro compleanno, accompagnati a volte anche dai sacerdoti. Inoltre organizza la celebrazione della messe nei quartieri durante il mese mariano, la giornata dell’ammalato, il pellegrinaggio annuale a Lourdes e Caravaggio. Assiste le persone diversamente abili e gli anziani durante le vacanze estive, e porta gli auguri durante le feste natalizie e la Pasqua. «Forniamo e portiamo a domicilio le carrozzine, i letti, i materassini per la prevenzione delle piaghe di decubito e i deambulatori per uso interno ed esterno». Da quarant’anni portano conforto e un sorriso a chi è più sfortunato o non ha parenti stretti che possano fare loro una visita di tanto in tanto. Tutto senza clamori, ma con tanta voglia di portare un po di sollievo. «La nostra migliore ricompensa è il sorriso di queste persone quando ci vedono arrivare».

Le celebrazioni dell’anniversario avranno il loro culmine venerdì 11 novembre, con l inaugurazione della mostra fotografica di oltre duecento scatti, le preghiere per gli ammalati sabato 12 e domenica 13 e la solenne messa in conclusione delle celebrazioni, domenica 13 novembre alle 11.

Prima Bergamo 


Pubblicato il 21 Ottobre 2022