Festival Nazionale dell’economia civile di Firenze. Premiate 4 città. Andria con l’Unitalsi tra i vincitori

Quattro vincitori dei premi per l’Economia civile e l’Amministrazione condivisa che saranno assegnati il 6 ottobre in occasione del Festival Nazionale dell’economia civile di Firenze

«La società civile italiana in questi ultimi decenni ha collaborato con le amministrazioni locali in una logica di amministrazione condivisa, ha saputo costruire reti che hanno le potenzialità di moltiplicare le energie dei generativi, ha imparato ad organizzare al meglio eventi che rappresentano straordinari momenti d’incontro, beni relazionali e luoghi di scambio di idee e di innovazione sociale», scrive Leonardo Becchetti, economista e direttore del Festival nazionale dell’economia civile.

Dal 3 al 6 ottobre a Firenze, il Fnec torna anche quest’anno l’evento a rappresentare «uno straordinario momento di incontro» per studiosi, politici, sindaci, associazioni, giornalisti. Il 6 ottobre, Stefano Arduini, direttore di VITA, presenta “Immaginare le Comunità di domani e costruire legami sociali e di partecipazione” ovvero il premio “Ambasciatori Economia civile-Comuni”, al cui interno saranno assegnati due riconoscimenti: il premio “Ambasciatori Economia Civile” e il premio”Amministrazione Condivisa”. Quattro modelli, due di economia civile e altrettanti di amministrazione condivisa: Andria in Puglia, Villanovaforru in Sardegna, Follonica in Toscana e la regione Liguria. A loro andranno i riconoscimenti dell’edizione di quest’anno del Festival nazionale dell’economia civile.

ANDRIA
Ottantasei milioni di euro di debito è l’eredità toccata a Giovanna Bruno quando ha infilato la fascia tricolore da sindaco, il 13 ottobre 2020: circa 860 euro a testa per ciascuno dei 100mila abitanti di Andria, in provincia di Barletta-Andria-Trani. Da dove ripartire? «Dalla più grande opera pubblica che può mettere in campo un sindaco: quella che riguarda le persone e l’ambiente dove vivono», esordisce la sindaca.

Innanzitutto occorreva ricucire una “ferita” urbanistica: Andria è tagliata in due da un percorso ferroviario che separa anche la comunità. Da un lato quartieri residenziali, dall’altro rioni popolari e complicati. «Abbiamo vinto tre progetti di rigenerazione ambientale, economica e sociale Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare) e Pnrr. In corrispondenza delle tre stazioni di quella che sarà la nuova linea ferroviaria ci saranno i tre snodi Terra, Aria, Acqua. Una “ferita”, dunque, che diventa ricucitura delle piastre sociali: l’interramento della vecchia ferrovia è il fil rouge per rigenerare l’abitare perché nasceranno piste ciclabili, orti urbani, campetti aperti, spazi culturali, piccoli anfiteatri. Si riavvicineranno due fasce sociali fino ad ora non comunicanti», illustra la sindaca.

Andria diventa così una “Città ad impatto positivo”: il Comune chiama a cooperare la rete degli imprenditori locali, l’Unitalsi e il liceo scientifico “R. Nuzzi” e insieme realizzano progetti per il benessere di tutti i cittadini. L’Unitalsi ottiene un veicolo attrezzato e dotato di pedana elettrica fruibile da persone con fragilità e ridotta mobilità. La città ha ricevuto e impiantato nuovi alberi di essenze arboree per migliorare i livelli di qualità dell’aria. Gli studenti del “R. Nuzzi” si formano sui temi di sostenibilità, inclusione e responsabilità sociale.

A giugno è stato inaugurato il nuovo “Centro servizi per le famiglie”, gestito da una cooperativa. Il Centro conta su una équipe multidisciplinare che fa capo al settore servizi sociali del Comune: al suo interno si sostiene la genitorialità, si attivano momenti aggregativi che promuovono lo sviluppo di reti familiari. […]

di  Gabriella Debora e Giorgione vita.it


Pubblicato il 1 Ottobre 2024