Lunedi 25 e martedì 26, il progetto denominato “L’unitalsi chiama i giovani”, promosso proprio dalla sottosezione di Fermo, si è svolto per il secondo anno consecutivo.
Il progetto che vede alcuni volontari dell’associazione impegnati nella sensibilizzazione dei giovani al volontariato coinvolgendo gli istituti superiori del territorio. Grazie alla disponibilità della Dirigente dott.ssa Stefania Scatasta e delle professoresse Mara Marconi e Antonella Marota, alcune classi del biennio dell’Istituto Montani di Fermo hanno potuto incontrare volontari che hanno raccontato cosa significhi essere unitalsiani, ma ancor prima hanno dato modo ai ragazzi di riflettere sul significato della sofferenza di cui nessuno di noi è immune.
Le risposte “di pancia” dei ragazzi sono state profonde e ricche di significato, sinonimo del loro coinvolgimento e attenzione verso l’altro, sfatando il luogo comune che i giovani sono superficiali. La sofferenza per loro ha il volto della paura, della tristezza, della malattia, del dolore, della perdita, della solitudine ecc., ma se tutto questo viene condiviso assume un dignificato di prossimità, di vicinanza, di non solitudine e vede il suo carico dimezzarsi e svanire nell’abbraccio dell’altro.
Sono piccoli – grandi miracoli possibili e se i ragazzi ne avranno voglia ne potranno fare esperienza attraverso le attività dell’associazione o lungo il corso della loro esistenza. A loro la scelta consapevole di essere artefici della propria vita.
La Presidente della Sottosezione di Fermo, Fabiola Casturà, ringrazia la Dirigente dott.ssa Stefania Scatasta, le professoresse Mara Marconi e Antonella Marota, che hanno reso possibile la realizzazione del progetto, il Presidente della Sezione unitalsi Marche Massimo Graciotti, l’assistente ecclesiale diocesano padre Agostino Maiolini e la nostra amica unitalsiana Maria Grazia Frani che ci ha donato la sua esperienza di vita come persona diversamente abile.
Pubblicato il 28 Marzo 2024