Civita Castellana a Loreto nella festa della Beata Vergine

In occasione della festa della Beata Vergine di Loreto la sottosezione Unitalsi di Civita Castellana si è recata, ieri sabato 10 dicembre, in pellegrinaggio a Loreto.


Definita la “sosta dell’anima”, la Basilica della Santa Casa rappresenta una delle mete più importanti del turismo religioso in Italia, e dei pellegrinaggi Unitalsi. Il santuario di Loreto è stato definito da San Giovanni Paolo II «la finestra aperta sul mondo a richiamo di voci arcane, annunzianti la santificazione delle anime, delle famiglie, dei popoli».

Il pellegrinaggio è ascoltare nuovamente la voce del Signore che chiede di lasciare la propria terra emettersi in viaggio, in aereo o pullman, nella ricerca dell’assoluto, ste e di rinnovamento interiore, un tempo di riflessione e di riscoperta, accomunati nella preghiera, nell’esperienza di fraternità che abbatte qualsiasi barriera anagrafica, di cultura e formazione. Un viaggio da vivere insieme a chi, per tanti motivi, ha difficoltà a compierlo. È il luogo dove sparisce la paura, l’isolamento, la solitudine, la preoccupazione: si trova la comunione lo e terra e allora si fa festa, perché si è ritrovata la vita.

Per l’Unitalsi, il Santuario di Loreto è un po come una seconda casa. Qui la famiglia unitalsiana si riunisce in preghiera dinanzi a Maria che, accogliendo tutti nella sua santa casa, aiuta a scoprire come la vita della santa famiglia di Nazareth possa essere l’esempio e l’icona per tante famiglie cristiane.

È questo il mistero di Loreto, uno dei luoghi di pellegrinaggio che, ancora oggi, è trai più importanti del mondo cattolico. Il vescovo emerito e amministratore apostolico di Civita Castellana Romano Rossi, ha detto dell’Unitalsi: «Il bisogno che l’Unitalsi sempre più, da validissima organizzazione per il trasporto degli ammalati, diventi un soffio permanete per l’educazione all’evangelizzazione della sofferenza e alla carità della sofferenza».

Federica Ferranti – Avvenire


Pubblicato il 12 Dicembre 2022