Dal 24 al 29 agosto in pullman, e dal 25 al 28 in aereo si è svolto l’annuale pellegrinaggio a Lourdes dell’Unitalsi Emilia-Romagna, accompagnato da due Vescovi della regione: monsignor Nicolò Anselmi, vescovo di Rimini e monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia. Si è trattato del centocinquantesimo pellegrinaggio regionale organizzato dalla Sezione Emiliano Romagnola dell’Unitalsi.
“Un pellegrinaggio – ha cordato nel suo saluto iniziale la presidente regionale Unitalsi Anna Maria Barbolini – che in questo 2025 ha scelto di dare centralità al tema del Giubileo “Pellegrini di speranza“ che, per noi unitalsiani, diventa “Con Maria, pellegrini di speranza”. Perché speranza? Come ci ricorda il presidente nazionale Rocco Palese: “L ammalato ha bisogno della cura. La cura non è soltanto fisica, ma anche di accoglienza, di vicinanza. I pellegrinaggi a Lourdes durano 5-6 giorni, ma poi continuiamo nelle case dei malati, dove vivono, nei territori, con varie iniziative. Lourdes è la speranza di un miracolo non solo fisico, ma anche di accoglienza del proprio stato di salute. Anche Santa Bernardetta, la veggente, era una bambina malata». «Nella sofferenza -ha proseguito Barbolini -è fondamentale essere accompagnati e sostenuti con speranza. A livello regionale, attraverso un intenso impegno formativo, abbiamo voluto approfondire non solo il significato ed il senso della speranza, ma anche riflettere sul significato dell’essere volontario. Volontari che, animati dalla fede, dalla speranza e dall amore, qui a Lourdes rappresentano la più alta espressione di pace, speranza, carità e fede, e sono il “sale “ delle azioni stenute della nostra associazione». “Vorrei cogliere l occasione -ha concluso -per ricordare l intenso impegno delle nostre sottosezioni emiliano romagnole ed in particolare tre sottosezioni: Rimini, Cesena, Forlì, che questo anno festeggiano i 90 anni di fondazione. Auguriamo a tutti di continuare a sperare con Maria”.
Pubblichiamo qui di seguito la testimonianza di Raffaella, una delle partecipanti al pellegrinaggio.
“Andare a Lourdes con l Unitalsi è come partecipare all annuale riunione di famiglia nel luogo del cuore. Sì, perché con il gruppo dei volontari si crea una sorta di famiglia gata, ci si vede ogni anno (o quasi) e si scambiano baci e abbracci che no dal cuore. La gioia di ritrovarsi è tanta e si aspetta con ansia di arrivare a Lourdes, nel nostro luogo del cuore. Come ogni anno il viaggio è sempre un po difficile, questa volta è stato l atterraggio a Bologna ad averci fatto drizzare i capelli. Ma cosa vuoi che sia, pensando alla pace e alla gioia che abbiamo vissuto e respirato durante il pellegrinaggio? Lourdes per me è preghiera e serenità, sorrisi e cuori pronti a donarsi ai fratelli meno fortunati. Il tempo non è stato molto bello: nuvole, umidità e parecchia pioggia. Ma non importa, siamo riusciti a fare tutto con felpe, mantelle, k-way e ombrelli. Come ogni anno ho fatto il pieno di coccole, di baci e di abbracci. Grazie alle dame e ai barellieri di Bologna e di Imola, a tutte le persone che ho conosciuto là. Porto a casa con me la pace, la gioia e la serenità che ho respirato in quel luogo magnifico, dove essere in carrozzina è normale e tutti hanno un sorriso da donare. Grazie Unitalsi e grazie Lourdes. Aspetto con ansia il prossimo pellegrinaggio”.
di Chiara Unguendoli , Avvenire-Bologna 7
Pubblicato il 8 Settembre 2025