Lo spettacolo sarà messo in scena dal coreografo Corrado per il Giubileo Don Luca Andreani scuote le coscienze.
«E’ una provocazione in una città che sembra sofferente e quasi essere schiacciata da una mancanza di speranze, di prospettive quale appariva ad alcuni la vita di Giunio Tinarelli». Così don Luca Andreani definisce il musical che, a partire dalla storia del venerabile, guarderà Terni da vari punti di vista. «Vogliamo far vedere che quelli che sembravano i dolori e i sintomi di una fine, invece erano solo i dolori e i sintomidi un parto, di una vita nuova, di una vita diversa».
Domenica si è tenuta la prima audizione nell oratorio della parrocchia di San Francesco, che sarà la sede di tutte le prove e del percorso del musical nei prossimi mesi. «Sono venuti una trentina di ragazzi, alcuni anche accompagnati dai genitori. E’ stata una cosa bellissima». Non è stata una prova selettiva, anzi don Luca ha esortato i presenti ad invitare amici e amiche e a diffondere la notizia per trovare giovani disposti a recitare, cantare, ballare, esprimersi musicalmente, realizzare scenografie, costumi, service. «I ragazzi sono stati entusiasti, si sono divertiti nelle varie prove». Pietro Fioretti, responsabile dell’Unitalsi, l’associazione fondata proprio a Terni da Giunio Tinarelli, ha ripercorso la vicenda umana del venerabile morto nel 1956, dopo diciotto anni di malattia.
«Una bella testimonianza che ha colpito anche i ragazzi. Per molti di loro è stata una sorpresa il suo modo di rimanere allegro, forte d amore e anche disponibile a tutti pur essendo nell ultima fase della sua esistenza, così cementificato sul letto a causa della malattia che ha affrontato in maniera forte, con serenità, non da piagnone né da vittimista, ma con intensità di vita». Epartendo proprio dall esempio di Giunio Tinarelli don Luca vuol spronare la città.
«Secondo me è una bella sfida per Terni, scegliamo da che parte stare: dalla parte di chi si rassegna al nulla oppure da quella di chi reagisce. Siamo certi di una cosa, il tutto ok non esiste per nessuno però possiamo scegliere la libertà e le giuste alleanze per il bene, non solo per la nostra vita, ma anche per quella di chi abbiamo a cuore, compresi quelli che condividono il nostro stesso territorio. E un po’ questo il messaggio che vorremmo lanciare insieme a quello di far propria la storia della nostra città, di alcune sue caratteristiche in una narrazione nuova rispetto a quelle solite che sentiamo troppo rassegnate o spente».
Narrazione che vedrà la messa in scena di alcuni episodi della vita di Giunio «da quando era operaio dell acciaieria a quando riparava biciclette, fino a toccare gli aspetti più religiosi. Sarà una cartolina della città – assicura il coreografo Matteo Corrado – un musical moderno che interesserà molti aspetti della città». Lo spettacolo dovrebbe essere so in scena a marzo 2025 e sarà anche un modo di accogliere i pellegrini che andranno a Roma per il Giubileo «parlando di chi non solo fu pellegrino, ma invitò gli altri a mettersi in cammino nella vita». Il prossimo incontro all’oratorio di San Giovanni Bosco si terrà alle ore 16.30 di domenica 14 aprile.
da Claudia Sensi – Il Messagero edizione Rieti
Pubblicato il 12 Marzo 2024