«Maria donna di luce, è donna di pace e donna di carità»: il nostro Arcivescovo ha esordito con queste espressioni nel suo breve intervento durante la benedizione e il consueto omaggio floreale alla statua della Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, sul piazzale antistante l’aquilano convento cappuccino di Santa Chiara a Borgo Rivera.
Sono le ore 15,30 di domenica 8 dicembre e sono presenti: monsignor Antonio D’Angelo, i rappresentati della Municipalità, le Autorità Militari, l’UNITALSI, i Frati Minori Cappuccini del vicino convento, altri religiosi, le consacrate, alcuni sacerdoti diocesani; il Terz’Ordine del convento di San Pio X anima i canti; il Corpo dei Vigili del Fuoco depone la corona di fiori ai piedi della Vergine; il Ministro Provinciale dei Cappuccini – fra Simone Calvarese – rivolge un breve saluto ai presenti, promettendo e chiedendo la comunione della preghiera. Interviene anche il direttore della Banca d’Italia di L’Aquila, Giuseppe Ortolani: egli ricorda che – a causa del bombardamento dell’8 dicembre del 1943 – morirono 16 donne che erano tutte giovani dipendenti della Banca, presso la Zecca dello Stato, vicina alla stazione ferroviaria.
L’Arcivescovo ha poi presieduto la santa messa nella chiesa conventuale e ha affermato che l’Immacolata significa «comunione profonda con Dio, la quale si incarna nell’ascolto della Parola e nella frazione del Pane di vita». Egli ha esordito nella sua omelia riportando la domanda che il Creatore rivolge ad Adamo: «Dove sei?» (Gen 3,9), per ricordare che si tratta di un interrogativo rivolto a ciascuno di noi, poiché, «se noi ci nascondiamo, Dio ci cerca».
D’Angelo ha ricordato ai fedeli che la presenza di Dio nei suoi figli – come è avvenuto per la Vergine – è sempre grazia: «La grazia di Dio è la sua presenza nella nostra vita»; tuttavia, ha proseguito l’Arcivescovo: «Prima del fare c’è la relazione, c’è la comunione; anche noi abbiamo trovato grazia presso Dio, perché siamo i benedetti. Ciascuno di noi possa essere come Maria luce per gli altri; nella realtà semplice della vita possiamo cogliere il mistero di Dio».
Hanno concelebrato la santa messa: don Renzo D’Ascenzo, il Ministro Provinciale, fra Gaspare e fra Vincenzo del convento; fra Luca ha servito all’altare e le suore Zelatrici del Sacro Cuore hanno animato la celebrazione con i canti.
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Pubblicato il 9 Dicembre 2024