A Caserta l’Arcivescovo Lagnese si inchina davanti ai sofferenti. L’esempio dei volontari Unitalsi

Il vescovo si china davanti ai sofferenti “L’aiuto non deve chiedere nulla in cambio”.  Portati a esempio i volontari dell’Unitalsi

Con la celebrazione del giovedì santo tenuta, ieri, dall’arcivescovo Pietro Lagnese nella cattedrale di Caserta – la “Missa in Coena Domini”, memoria dell’ultima cena di Gesù e dei suoi apostoli – ha avuto inizio il triduo pasquale per le due diocesi unite nella sua persona, Capua e Caserta. «Facciamo memoria, in questa messa, dei doni che Cristo ci ha fatto in occasione dell’ultima cena – esorta monsignor Lagnese nell’omelia – primo tra tutti l’eucarestia.

La cena della Pasqua era, per gli Ebrei, la memoria della liberazione dal giogo degli Egiziani. Per noi è, invece, occasione per celebrare l amore del Signore. Nel Vangelo di Giovanni leggiamo che Gesù amò gli apostoli “fino alla fine”. Non è una definizione temporale: Giovanni, che è più interessato al senso che alla narrazione dei fatti, sottolinea che Cristo amò fino al limite ultimo dell amore. Un amore che si concretizza nel chinarsi, nel farsi umile verso gli apostoli, nel lavare loro i piedi, un gesto di amore gratuito che non chiede nulla in cambio». «È un gesto che Gesù fa a tutti – prosegue l arcivescovo – anche a Giuda, che di lì a poco lo tradirà, anche a Pietro, che dopo qualche ora lo rinnegherà tre volte. Tutti spariranno. È un gesto forte, quello di Cristo, che dobbiamo essere pronti a fare anche noi. A chi siamo chiamati a lavare i piedi e quando lo siamo? Dobbiamo seguire questo esempio tutti i giorni stando accanto a chi ne ha bisogno, facendoci prossimi come i volontari si che sono qui presenti in cattedrale. Siamo chiamati a farci portatori del dono più grande, l’Amore».

I dodici del giovedì santo scelti sono stati malati e disabili accompagnati dai volontari della sottosezione Unitalsi di Caserta. L’arcivescovo Pietro, accompagnato dal cerimoniere don Biagio Saiano, si è mosso tra i banchi della cattedrale cogliendoli con gioia e ripetendo quel gesto d’amore e servizio della lavanda e del bacio dei piedi compiuto da Cristo più di duemila anni fa. Il momento è stato accompagnato da emozione tra i malati e disabili ed altrettanta curiosità tra i numerosi bambini che si preparano alla prima comunione. Un esempio di apertura verso il prossimo bisognoso. Dopo la celebrazione di ieri a Caserta, monsignor Lagnese sarà, oggi, presente in cattedrale a Capua alle 18 per la liturgia del venerdì santo. La veglia del sabato santo si svolgerà, invece, a Caserta con inizio alle 21. La Domenica di Pasqua sarà, quindi, celebrata a Capua alle 11.30. In questi stessi giorni è stata annunciata la presenza di sua santità Bartolomeo, patriarca ecumenico di Costantinopoli.

La guida universale delle Chiese ortodosse sarà in visita alle Chiese di Caserta e Capua dal 1 al 3 maggio prossimi su invito dell’arcivescovo a motivo di due importanti anniversari che si celebrano in questo anno giubilare: i dieci anni dell enciclica “Laudato si ” di papa Francesco sulla cura della casa comune e i 1700 anni dal Concilio di Nicea che affermò la natura divina del Cristo, della stessa sostanza del Padre.

di Gianrolando Scaringi, il Mattino Ed Caserta

 

 


Pubblicato il 18 Aprile 2025