Mare senza barriere: solo il 10% le spiagge accessibili in Italia

Le esperienze promosse dalla Chiesa cattolica – Caritas, Unitalsi, rappresentano un contributo prezioso, spesso capillare e vicino alle persone.

In Italia, solo una parte delle spiagge è realmente accessibile alle persone con disabilità, ma esistono esempi virtuosi dove barriere e ostacoli lasciano spazio all’inclusione. Dall’indagine del AgenSir dati, percentuali e testimonianze raccontano i servizi più diffusi e le iniziative di realtà cattoliche che da anni promuovono progetti balneari inclusivi. A completare il quadro, una classifica delle 10 spiagge più accessibili d’Italia.

Andare al mare è un diritto sociale: per le persone con disabilità, però, incontrare una spiaggia realmente fruibile è ancora una conquista. Secondo le rilevazioni più recenti, in Italia sono censite circa 650 spiagge “accessibili”tra stabilimenti e tratti attrezzati, su un totale che si aggira intorno ai 7mila stabilimenti balneari, meno del 10% del complesso delle strutture. È un dato che fotografa una copertura ancora insufficiente rispetto al bisogno di milioni di cittadini. Sul fronte demografico, le stime ufficiali e gli studi di settore indicano che le persone con disabilità in Italia sono alcune milioni: i riferimenti statistici nazionali riportano valori intorno ai 4,5 milioni di persone con limitazioni più o meno gravi, con forte incidenza di fragilità associate all’età, alla povertà e alla marginalità sociale. Con questi numeri, il rapporto “spiagge fruibili per persona disabile” resta molto sbilanciato: in termini pratici, si parla di una spiaggia accessibile ogni diverse migliaia di persone con disabilità.

Cosa significa “accessibile” in spiaggia? I servizi che caratterizzano una struttura inclusiva sono ormai abbastanza codificati: passerelle solide fino al bagnasciuga, bagni e spogliatoi adattati, pedane, parcheggi riservati, docce accessibili, sedie anfibie (le cosiddette “sedie Job” o carrozzine da mare), sollevatori e piattaforme, personale formato e — dove possibile — assistenza al bagno e animazione inclusiva. Alcuni lidi offrono anche ombrelloni e lettini gratuiti per titolari di specifici riconoscimenti (es. art. 104) e mappe tattili o segnali per non vedenti. Nonostante l’aumento di iniziative virtuose e tecnologie dedicate (carrozzine anfibie, elevatori per scogliere, passerelle modulari), la distribuzione è molto disomogenea: regioni come Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Liguria e Marche presentano concentrazioni maggiori di spiagge attrezzate; nel Sud e nelle isole esistono buone pratiche ma spesso frammentate e stagionali. Le criticità principali rimangono i costi d’adeguamento, la scarsa cultura dell’inclusione in alcuni contesti turistici e l’assenza di una mappatura nazionale aggiornata e vincolante.

Un capitolo a parte riguarda le azioni promosse da realtà legate alla Chiesa cattolica. Caritas diocesane, sottosezioni Unitalsi e alcune comunità ecclesiali, come ad esempio la Comunità Papa Giovanni XXIII, hanno attivato progetti estivi mirati: dalle giornate in spiaggia con assistenza per anziani e persone con disabilità a veri e propri servizi temporanei denominati “Spiaggia inclusiva”, che forniscono operatori volontari, carrozzine da mare e percorsi sicuri per l’accesso all’acqua. Queste iniziative sono spesso realizzate in collaborazione con enti locali, stabilimenti balneari sensibili e associazioni del territorio, e rappresentano un’importante rete di solidarietà stagionale. Dal punto di vista delle politiche, servirebbe un doppio binario: norme più stringenti e incentivi per l’adeguamento delle strutture, anche tramite fondi regionali e bandi, e una rete stabile di formazione per gli operatori balneari sulle pratiche di assistenza. Parallelamente, una mappatura pubblica e aggiornata delle spiagge accessibili — consultabile online e collegata ai servizi sociali territoriali — migliorerebbe la pianificazione delle vacanze per le famiglie e la possibilità di programmazione degli interventi da parte di enti non profit e volontari. In conclusione: il quadro italiano mostra progressi concreti e soluzioni tecnologiche efficaci, ma la copertura resta limitata rispetto al bisogno reale. Le esperienze promosse dalla Chiesa cattolica — Caritas, Unitalsi, comunità e movimenti — rappresentano un contributo prezioso, spesso capillare e vicino alle persone. Per trasformare queste buone pratiche in diritti effettivi serviranno però coordinamento, investimenti e una cultura dell’accoglienza che metta l’accessibilità al centro del progetto turistico nazionale.

Abbiamo provato a stilare una classifica delle 10 spiagge più accessibili in Italia, considerando il livello di accessibilità certificata, la qualità e la varietà dei servizi inclusivi (passerelle, sedie da mare, assistenza, bagni adattati), i riconoscimenti ufficiali o i premi ricevuti e i feedback di utenti e associazioni impegnate nell’ambito della disabilità.

Bagno Egisto 38 (Viserba, Rimini – Emilia-Romagna)
Dotata di rampe d’accesso, carrozzine Sand & Sea, passerelle fino al mare, docce e bagni accessibili, altalena cestone per bambini con difficoltà motorie e collaborazioni con hotel attrezzati.
Spiaggia dei Valori – “Insieme a te” (Punta Marina Terme, Ravenna – Emilia-Romagna)
Spiaggia attrezzata con parcheggi, passerelle, volontari per accompagnamento in mare e strutture dedicate a persone con malattie invalidanti. Apertura stagionale: 21 giugno – 7 settembre 2025.
La Madonnina (Focene, Lazio)
Stabilimento gestito da volontari, completamente accessibile: passerelle, pedane, spogliatoi, docce, bar e ombrelloni accessibili dal 2012.
Rosa Blu Chalet (Martinsicuro, Abruzzo)
Premio speciale “migliore esperienza senza barriere” 2018: passerelle, piazzole ombreggiate, doppio bancone al bar, sedie da mare e tecnologie eco-sostenibili.
Senigallia Beach – Bagni n. 63 (Senigallia, Marche)
Spiaggia avanzata con due carrozzine Sand & Sea e passerella fino alla riva, offerti gratuitamente.
Torre Quetta (Bari, Puglia)
Passeggiate, macchinine elettriche per trasporto disabili, bagni e docce, sicurezza e accesso gratuito (solo parcheggio a pagamento).
Progetto “Disabili no Limits” (San Vito Lo Capo, Sicilia)
Lettini rialzati, sedie Job, carrozzine, assistenza professionale, parcheggio gratuito. Attività in acqua e socializzazione.
Spiaggia di Marinella (Sarzana, Liguria)
Ampio parcheggio riservato, piazzole, gazebo, area verde, intrattenimento e alloggi attrezzati.
Serena Majestic (Montesilvano, Abruzzo)
Stabilimento completamente usufruibile per disabili motori: sedie Job, passerelle e altre attrezzature dedicate.
Valentino Beach Club (Marina di Catanzaro, Calabria)
Accessibili sedie a rotelle, percorsi facilitati dal parcheggio al bagnasciuga, personale formato e walkie-talkie per assistenza.

Mario Calvarese, AgenSir.it


Pubblicato il 25 Agosto 2025