L’inclusione scolastica è diritto prioritario: sentenza storica del Tar Veneto

Il tribunale accoglie il ricorso patrocinato da Anief e condanna l’Ufficio scolastico regionale e provinciale per aver assegnato alle scuole della provincia di Venezia “un numero di insegnanti insufficiente ad assicurare un adeguato sostegno scolastico agli studenti disabili iscritti”

Il diritto allo studio è una priorità, non assoggettabile a esigenze di bilancio o necessità di risparmio: lo ha affermato con forza il Tar Veneto, accogliendo il ricorso (patrocinato dai legali Anief Walter Miceli, Ida Mendicino, Maria Maniscalco e Denis Rosa) e condannando l’Ufficio scolastico del Veneto per aver l’illegittimità del provvedimento di assegnazione delle cattedre di sostegno alle scuole della provincia di Venezia. Il tribunale ha infatti rilevato “un numero di insegnanti insufficiente ad assicurare un adeguato sostegno scolastico agli studenti disabili iscritti” e ribadito che “il diritto all’istruzione del disabile, quale sancito dall’art. 38, comma 3, Cost. e dai principi di solidarietà collettiva di cui agli artt. 2, 3 e 38 Cost., costituisce un diritto fondamentale a fronte del quale l’amministrazione deve necessariamente assicurare un numero di ore di sostegno pari a quello indicato dal GLHO, nella propria relazione, sulla base di una valutazione tecnica delle specifiche condizioni e delle concrete esigenze del minore gravemente disabile”. Di conseguenza, “è illegittima l’attribuzione di un monte ore settimanali di sostegno inferiore rispetto a quello individuato dal competente GLHO”.

Soddisfatto il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico: “Ancora una volta il Tribunale Amministrativo ci ha dato ragione – commenta – e ha ribadito che il provvedimento di assegnazione delle ore di sostegno scolastico non si può basare su un vincolo derivante dalla carenza di risorse economiche e che queste non possono, in modo assoluto, condizionare il diritto al sostegno dell’alunno disabile sino a sacrificare e violare il suo diritto fondamentale allo studio e all’istruzione”. L’iniziativa “Sostegno, non un’ora di meno!”, promossa dall’Anief con azioni legali mirate e gratuite per le famiglie degli alunni disabili cui il MIUR nega il corretto numero di ore di sostegno, dunque, ha ottenuto ancora una volta il risultato atteso imponendo all’Amministrazione il pieno rispetto della normativa vigente e della nostra Costituzione. “La nostra iniziativa – conclude il presidente Anief – fa in modo che si sanino in tribunale le storture e le illegittimità che ogni giorno i nostri alunni più deboli sono costretti a subire, mentre hanno tutto il diritto di frequentare e svolgere le attività didattiche avendo al proprio fianco il docente di sostegno per le ore effettivamente necessarie ai loro bisogni educativi e formativi”.

(Redattore Sociale)

Pubblicato il 12 Dicembre 2019