Il report del primo pellegrinaggio nazionale, in attesa del secondo che inizia oggi

In questo Martedi 25 settembre sono in attesa i pellegrini Unitalsi provenienti da Marche, Puglia, Molise, Sardegna, Sicilia, Emilia Romagna, Triveneta, Piemonte, Lombardia, per vivere il “secondo turno” del Pellegrinaggio Nazionale Unitalsi 2018. 

Ci piace condividere, intanto, i “momenti forti” del “primo turno”, che ha visto a Lourdes dal 20 al 24 settembre la presenza delle altre sezioni Unitalsi.

Insinna a Lourdes diventa volontario Unitalsi
Dalla cerimonia solenne di consegna della giacca del barelliere, agli abbracci e i selfie con gli altri volontari, i disabili, le persone anziane in pellegrinaggio. Flavio Insinna, volto della Rai, diventa volontario dell’Unitalsi. “Questa è una giornata di festa, di grande gioia, e io voglio fare festa con voi”, ha detto Flavio tirato per la giacchetta da centinaia di persone presenti a Lourdes, per il pellegrinaggio Nazionale.
Durante una messa solenne, nella chiesa di Santa Bernadette, monsignor Luigi Bressan, assistente ecclesiastico dell’Unitalsi, ha consegnato a Insinna la giacca scura da ’barelliere’, segno del servizio alle persone sofferenti. Poi fuori della chiesa un diluvio di sorrisi, abbracci e fotografie. Il presidente dell’Unitalsi, Antonio Diella, presentandolo ai partecipanti al pellegrinaggio come nuovo “amico”, ha sottolineato come il servizio sia “un impegno di vita nei confronti dei più piccoli e dei più deboli. Questo non è un momento di spettacolo ma un momento di gioia”. Insinna ha risposto ’regalando’ a tutti un momento della sua simpatia e ringraziando per l’accoglienza: “Ho sentito come un abbraccio, ’ero straniero e mi avete accolto’ – ha detto ricordando un noto versetto del Vangelo -. Ecco, anche se non sono straniero la sensazione è stata proprio questa”. Poi l’attore ha voluto conoscere il santuario al quale da oggi sarà legato da questo nuovo impegno. Per pranzo si è recato in refettorio del Accueil Marie Saint Frai per salutare bambini, anziani e volontari in servizio nell’ospedale francese. Poi di corsa alla Grotta di Massabielle.

Aux flambeaux in ricordo di Fabrizio Frizzi
Emozionante ed indimenticabile la processione serale impreziosita dalla testimonianza con cui Flavio Insinna ha ricordato il suo e il nostro amico Fabrizio Frizzi.  “Molta gente incontrandomi mi ha detto grazie di essere qui, grazie di prendere il posto di Fabrizio. Fabrizio è insostituibile, era unico: se siete d’accordo, da oggi siamo uno più, potete contare anche su di me, per portare avanti il sorriso e l’amore che Fabrizio aveva per tutti voi. Io ci sarò. Le persone malate sono speciali a loro deve andare il nostro tempo, sono io a dirvi grazie per avermi voluto insieme a voi. Torno a casa più ricco per gli abbracci, i sorrisi e l’affetto che mi avete regalato”. Alla processione aux flambeaux ha partecipato anche Francesca Fialdini, volto di Rai 1 che ha voluto manifestare da subito, appena, arrivata a Lourdes la sua voglia di far parte della grande famiglia dell’Unitalsi.

Il Vescovo di Pescara sui giovani durante la Santa Messa alla Grotta Di Lourdes
Il prossimo sinodo dei giovani che si terrà a Roma “sia un’occasione come Chiesa per prendere coscienza dei nostri limiti, delle nostre inadempienze, delle nostre difficoltà di comunicare” con le nuove generazioni.
Lo ha detto mons. Tommaso Valentinetti, vescovo di Pescara, nell’omelia della messa al santuario mariano francese di Lourdes, in occasione del pellegrinaggio nazionale. “Nei pellegrinaggi a Lourdes vedo barellieri e dame – ha detto il vescovo riferendosi a chi assiste i malati che si recano al santuario – sempre più anziani, e pochi giovani. Noi adulti non stiamo più comunicando il Vangelo” e i giovani rischiano di essere attratti solo da un mondo fatto di “droga, sesso, disimpegno, ribellione, incapacità di stare dentro una logica familiare. Ci sono siti internet pericolosissimi”. Con i giovani “noi che facciamo? Li giudichiamo o dobbiamo avere uno sguardo di misericordia? Chiedo di pregare per questa generazione incredula e per noi adulti che dobbiamo uscire dal perbenismo religioso e tornare a comunicare l’autenticità del Vangelo”

Incontro operatori sanitari: cambiano e aumentano le patologie
Gli assistenti dei malati che si recano al santuario mariano di Lourdes, in Francia, si chiamano da sempre ’barellieri’ ma a chiedere la grazia della guarigione, o semplicemente a fare una esperienza di fede sui Pirenei francesi, c’è sempre meno gente ’barellata’, ovvero incapace di muoversi senza aiuto di altri. Si affacciano infatti nuove patologie, prima su tutti la depressione. Quasi tutti i malati hanno più di una malattia e uno su due è cardiopatico. Sono alcuni dei dati di una ricerca dell’Unitalsi che è stata presentata a Lourdes, nell’ambito del pellegrinaggio nazionale. L’Unitalsi, analizzando i dati pervenuti dai pellegrinaggi, riferisce che nell’ultimo anno i malati che si sono recati nel santuario francese erano per il 54% affetti da malattie cardiovascolari, il 33% da malattie neurologiche, un altro 33% da malattie del tessuto connettivo e il 27% è affetto da malattie psichiatriche. Segue un altro lungo elenco di patologie che sono spesso sommate negli stessi pazienti. “Il dato riguardante i disagi psichici è quello più nuovo, che deve fare riflettere, che richiama ancora di più il valore dell’accoglienza”, ha spiegato Federico Baiocco, coordinatore  nazionale dei medici Unitalsi. La depressione colpisce anche le fasce giovanili: se nel complesso dei malati trasportati a Lourdes dalla organizzazione italiana solo l’8% ha meno di 34 anni, nel caso delle sole malattie legate alla psiche la percentuale degli under-34 sale al 12%. “Quello del disagio psichico dei giovani è un tema che è all’attenzione non solo dei sanitari ma anche del volontariato e penso che sia una delle riflessioni che verranno affrontate anche nel corso del prossimo Sinodo dei vescovi a Roma dedicato appunto ai giovani”, sottolinea ancora il responsabile nazionale dei medici dell’Unitalsi.


Pubblicato il 25 Settembre 2018