“Vorrei dire una cosa su come ho vissuto io la Gmg. È la quarta che vivo. La prima fu a Rio de Janeiro che era monumentale, alla brasileira, bella! La seconda a Cracovia, la terza a Panama, questa è la quarta. Questa è la più numerosa. I dati concreti, veri, dicevano che erano più di un milione. Di più. Anzi nella veglia di notte, ieri, si calcolava che erano un milione e quattrocento o un milione e seicentomila persone. Questi sono i dati governativi. È impressionante la quantità”. Papa Francesco, ieri sul volo di ritorno da Lisbona, ha raccontato ai giornalisti come ha vissuto dal suo punto di vista la Giornata mondiale della gioventù. “Ben preparata, eh! Tra quelle che ho visto, questa è la migliore preparata”, ha affermato. E “i giovani sono una sorpresa, i giovani sono giovani… Fanno delle ragazzate, la vita è così, ma cercano di guardare avanti e loro sono il futuro.

L’assunto è di accompagnarli, il problema è saper accompagnarli e che non si stacchino dalle radici. Per questo io insisto tanto sul dialogo vecchi-giovani, i nonni con i nipoti. Questo dialogo è importante, più importante del dialogo genitori-figli. Con i nonni, perché si prendono lì le radici proprio. Poi i giovani sono religiosi, cercano una fede non ostica, non artificiale, non legalista, un incontro con Gesù Cristo. E questo non è facile”. Riportando il fatto che si dice: “Ma i giovani non sempre fanno la vita secondo la morale…”, il Papa ha osservato: “Chi di noi non ha fatto uno sbaglio morale nella propria vita? Tutti! Con i comandamenti o con qualcuno, ognuno di noi ha le proprie cadute nella propria storia. La vita è così. Ma il Signore ci aspetta sempre perché è misericordioso e Padre, e la misericordia va oltre a tutto. Per me è stata bellissima la Gmg, io prima di prendere l’aereo sono stato con i volontari che erano 25mila! Una mistica, un engagement, che era veramente bello, bello, bello. Questo volevo dire della Giornata della gioventù”.