Piccoli malati con i genitori, oppure soli, insieme a volontari, medici e sacerdoti. Dopo 10 anni, i 470 del Pellegrinaggio speciale hanno raggiunto Massabielle. Con un messaggio per tutti
«Abbiamo voluto portare i nostri bambini nel luogo della speranza, la Grotta di Massabielle, progettando per loro un percorso educativo attraverso la favola di Pinocchio». Così Cosimo Cilli, vice presidente nazionale di Unitalsi, racconta il Pellegrinaggio nazionale dei Piccoli a Lourdes, che si è svolto dal 16 al 22 maggio scorso, proprio alla vigilia della prima Giornata mondiale dei Bambini indetta da papa Francesco.
Due convogli con a bordo 172 bimbi (la più piccola di appena 6 mesi), 120 accompagnatori e inoltre volontari, medici e sacerdoti fino a un totale di 470 persone sono partiti da Reggio Calabria e da Bari e si sono uniti con un altro gruppo in partenza da Savona, per proseguire insieme il viaggio verso la Francia.
«L’ultima volta che avevamo organizzato questa iniziativa era stata 10 anni fa. Nel riproporla, abbiamo deciso di farci “aiutare” dalla fata Turchina e dai suoi amici per far capire ai bambini cosa successe veramente a Bernadette in quelle apparizioni del 1858 – continua Cilli –. Per i nostri piccoli è stata un’esperienza straordinaria. Pinocchio è diventato il loro compagno di viaggio e, insieme a tutti i personaggi della favola, ha raccontato la vita di Bernadette e della sua famiglia ai nostri viaggiatori».
La fiaba itinerante, con la direzione artistica del regista Francesco Martinelli, ha permesso alle famiglie e ai loro figli di trascorrere in modo divertente sia le tante ore di treno (un intero vagone era stato allestito come ludoteca e aveva il nome di Carrozzone di Mangiafuoco) che la permanenza a Lourdes, dove hanno assistito a rappresentazioni teatrali di alcuni momenti clou della storia di Bernadette, nei luoghi significativi della sua vita (il Mulino di Boly, la chiesa parrocchiale dove venne battezzata e il Cachot).
La Grotta delle apparizioni si è trasformata in una bellissima macchia colorata, perché i partecipanti al pellegrinaggio indossavano felpe e magliette con i colori del logo di Unitalsi, che riproducono i colori delle virtù teologali: i piccoli in verde, come la speranza; i genitori in giallo, come la fede; e i volontari in rosso, a simboleggiare la virtù della carità.
Le nostre famiglie si sono sentite accolte e avvolte dall’affetto e dalle attenzioni dei tantissimi volontari e accompagnatori e hanno avuto modo di rigenerarsi nelle loro necessità spirituali – conclude Cilli –. È stato il pellegrinaggio dei bambini: molti sono malati, alcuni no ma sono senza i genitori e sono accolti nelle case famiglia che abbiamo in diverse città italiane. Da anni la nostra attenzione è rivolta ai piccoli, soprattutto quelli fragili e vittime di povertà, di disagio, a volte anche di violenza. Per tutti è stata un’esperienza unica».
di Anna Sartea – Avvenire.it
Pubblicato il 29 Maggio 2024