Così come accaduto alla camera ardente in Rai, in migliaia sono accorsi ieri mattina in Piazza del Popolo ai funerali di Fabrizio Frizzi.”Perdiamo un amico e un fratello. Gli diciamo addio e arrivederci. Lui ora ha raggiunto i suoi cari”.
Così ha esordito don Walter Insero, dando inizio alla cerimonia funebre di Fabrizio Frizzi nella Chiesa degli Artisti. Insero ha trasmesso il messaggio di vicinanza alla famiglia del conduttore e a tutta la Rai ricevuto dal vicario del Santo Padre, Monsignor Angelo De Donatis.
“In Rai mi hanno confidato che negli ultimi mesi lo chiamavano ’il combattente con il sorriso’. Il sorriso era la sua forza” – ha detto don Walter Insero durante l’omelia. “La cifra dell’esistenza di Fabrizio è stata la generosità”, ha sottolineato ancora, ricordando anche la sua “capacità di provare compassione”. “L’amore che sta ricevendo – ha continuato – dimostra che sta raccogliendo quello che ha seminato”. Nell’omelia don Walter ha sottolineato in particolare lo spirito di solidarietà di Fabrizio, il suo impegno a Telethon e la partecipazione ai pellegrinaggi dell’Unitasi verso Lourdes, “viaggi sul Treno Bianco anche faticosi”- ha poi aggiunto.
L’Unitalsi era rappresentata a Piazza del Popolo da sorelle e barellieri, volontari di Roma e del Lazio, che hanno voluto rendere omaggio al loro testimonial, al loro Fabrizio, compagno di tante serate e di spettacoli a Lourdes e a Roma, eventi a cui Frizzi non si sottraeva mai. Insieme a loro, idealmente, tutti i volontari unitalisani e chi lo ha incontrato a Lourdes durante i pellegrinaggi a cui ha partecipato in questi ultimi diciassette anni.
Era difficile non volergli bene, era difficile non sorridere insieme a lui coinvolti e abbracciati da quella sua risata.
Ci faceva sempre sorridere, anche quando appariva all’improvviso, durante la Giornata Nazionale, negli stand Unitalsi per aiutare i volontari a fermare qualche passante per offrire una piantina d’ulivo. E poi chiedeva, con il suo fare inconfondibile: ” Che dici, sono stato bravo?” dimostrando una rara umiltà oltre ad una grande disponibilità. Fabrizio era tutto questo.
È il momento dei saluti, ma soprattutto dei ringraziamenti, per tutto quello che ci ha regalato, per la gioia che ci ha dimostrato e per la voglia di esserci sempre, chinandosi ad abbracciare la sofferenza del prossimo.
Grazie Fabrizio, lì su in cielo, avvolto dalla materna protezione dell’Immacolata, riabbraccerai i tuoi cari e i tuoi amici e insieme a loro anche una tua grande amica, Elena Balestri, “Elenuccia” come la chiamavi tu, senza di lei non ti avremmo mai conosciuto.
Ciao Fabrizio!
Pubblicato il 26 Marzo 2018