Da ieri, 16 aprile 2020, 23.000 operatori volontari del servizio civile universale (SCU) sono di nuovo in servizio attivo. Tra questi circa 200 ragazzi e ragazze avevano scelto di aderire ai progetti dell’Unitalsi e il 15 gennaio scorso si erano impegnati attivamente a difendere la Patria, esercitando quella “cittadinanza attiva” che in momento come quello che stiamo vivendo diventa fondamento di un agire sociale responsabile.
L’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 Aprile c.m. e la Circolare del Dipartimento per le Politiche Giovanili ed il Servizio Civile Universale del 4 Aprile c.m. hanno permesso di riattivare i progetti sospesi, dando nuove indicazioni sull’impiego degli operatori volontari del servizio civile universale nell’ambito dell’emergenza epidemiologica.
“La decisione di sospendere le attività – racconta Cosimo Cilli – consigliere nazionale responsabile del Servizio Civile – era stata sofferta, perché il movente ideale dell’Unitalsi è quello di essere accanto alle persone fragili e lo è ancora di più in un tempo di eccezionale fragilità comune all’intera umanità. E’ una grande soddisfazione, dunque, per l’Unitalsi da oggi avere riattivato i propri progetti di servizio civile, strumenti preziosi che permetteranno ai nostri 197 ragazzi e ragazze, di tutta Italia, di garantire un quotidiano supporto e assistenza alla popolazione.
Gli Operatori Volontari continueranno a donare attenzione costante ai bambini, alle persone disabili e agli anziani loro affidati, ma non trascurando, sotto la guida dei propri OLP, il raccordo con i Comuni, la Protezione Civile ed altri enti coinvolti, per mettere meglio a fuoco nuovi bisogni, criticità, esigenze e finalizzare più efficacemente le attività al contesto emergenziale.
“Questo periodo storico – conclude Cosimo Cilli – è un momento di grande paura per tutti, ma non è il momento della resa. Scegliendo i nostri progetti i giovani si sono assunti un impegno sociale forte, che prevede anche l’assistenza alle comunità quando la sicurezza umana è provata da improvvise lacerazioni come questa della triste emergenza epidemiologica che stiamo provando a sconfiggere.
Pubblicato il 17 Aprile 2020