“In Ascolto”, 19-20 ottobre a Roma la fase conclusiva del progetto

L’evento conclusivo del Progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha coinvolto in 18 mesi 190 volontari e raggiunto circa 2400 soci sul territorio

Sabato 19 e domenica 20 ottobre, a Roma presso il Santuario del Divino Amore, Via del Santuario, 10 i volontari dell’Unitalsi vivranno un momento particolare: l’evento conclusivo del progetto “In Ascolto”. È questo il nome del progetto di formazione nato dal desiderio dell’associazione di armonizzare e potenziare le modalità comunicative e di approccio alla persona disabile nei soci volontari. Il progetto ha previsto attività formative destinate prima ai responsabili e successivamente ai referenti delle sottosezioni dislocate sul territorio.

La comunicazione tra chi si pone in ascolto e l’altro che parla non è sempre lineare come potrebbe sembrare. Spesso si commettono, inconsapevolmente, degli errori che non avvicinano il nostro interlocutore ma tendono ad allontanarlo. I principali errori dipendono dalla difficoltà di sapersi liberare dal proprio egocentrismo affinché l’altro assuma, nella relazione, il ruolo da protagonista.

“In Ascolto” è un progetto di formazione in grado di raggiungere tutti i soci per renderli consapevoli e partecipi del diverso approccio alla disabilità che vede il superamento del modello medico e promuove il modello sociale (Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2007). Attraverso la partecipazione alle esperienze didattiche e di laboratorio, i soci volontari con ruoli di responsabilità hanno avuto la possibilità di conoscere i meccanismi della comunicazione e dell’ascolto e di potenziare le proprie capacità di relazionarsi con l’altro. L’obiettivo è stato rendere i volontari capaci di porsi di fronte alla persona con disabilità, che incontrano ogni giorno, con una consapevolezza comunicativa e di ascolto arricchita, nello spirito di una migliore accoglienza ed integrazione.

Nel tempo – che è questo – della “parola gridata”, della “comunicazione subita” basata sulla forza e sull’aggressività di contenuti così semplici da divenire degli “slogan da combattimento”, nel tempo dello sfruttamento colossale di una comunicazione che quasi annulla lo sguardo e si rifugia nella vastità delle piazze incorporee, l’avere l’Unitalsi riflettuto sul come saper ascoltare se stessi e l’altro ha posto una base importante di conoscenza e di esperienza – ha affermato Antonio Diella, presidente nazionale Unitalsi. Su questa base è possibile costruire un modello relazionale dove l’efficacia e “il successo” della comunicazione non si basino sull’aggressività e sul saper rilanciare sul tavolo della roulette delle promesse impossibili, ma sul rispetto e sulla passione per un cammino comune di bene, dove prima ancora delle barriere motorie vengano abbattute quelle della distorsione comunicativa e del silenzio che divide. Grazie quindi, a nome di tutta l’Associazione, a chi ha creduto in questo progetto, a chi lo ha organizzato, a chi lo ha vissuto con passione, a chi ha compreso che il suo contenuto può e deve raggiungere non una “minoranza di privilegiati illuminati”, ma tutti i nostri soci, a chi ha cominciato e rilanciarlo in sottosezione e a chi continuerà a farlo”.

L’evento conclusivo sarà proprio incentrato sulla restituzione dei dati che sono pervenuti dai soci che si sono impegnati sul territorio e rappresenterà, quindi, il proseguimento di un cammino già iniziato.

“Siamo molto contenti di come la nostra Associazione ha realizzato questo cammino e della risposta avuta – ha detto Cosimo Cilli, responsabile nazionale del settore progetti dell’Unitalsi. Abbiamo dato voce ad un bisogno, quello di saper ascoltare gli uni gli altri e soprattutto le persone con disabilità e che vivono una sofferenza. Il cammino, nato dalla formazione in aula grazie alla collaborazione di docenti professionisti, come Silvia Dalla Morte, psicologa e psicoterapeuta, è continuato nelle nostre sezioni e sottosezioni dove i volontari sono stati entusiasti”.

L’importanza dell’argomento affrontato da parte dei volontari ha spinto a realizzare una pubblicazione che sarà da supporto ad un corretto ascolto e verrà consegnata ai partecipanti durante l’evento e disponibile di tutte quelle sottosezioni che intendono promuovere incontri sull’ascolto nei territori che non hanno partecipato al progetto.


Pubblicato il 16 Ottobre 2019