Unitalsi Ligure a Fatima e Santiago de Compostela. Spiritualità e pace interiore esperienza unica

Succede di immaginare un viaggio. Mete esotiche, cultura, divertimenti, condivisione di momenti con le persone più care in posti lontani. Poi succede di viaggiare verso mete che aprono il cuore e l’anima a percorsi, sensazioni, meraviglie che hai nascosto nel tuo cuore per anni. Che risvegliano una spiritualità che pensavi di avere, ma non così forte.

Succede, è successo a me ai miei compagni di “avventura”, di viaggiare con Unitalsi dalla nostra Liguria a Fatima e Santiago di Compostela e di ritrovarsi insieme in un meraviglioso turbinio di spiritualità e senso del divino che ti avvolge e accompagna per tutti i giorni del viaggio. Sette intensi giorni passati tra Fatima e Santiago, tra Portogallo e Spagna che ci hanno fatto conoscere luoghi bellissimi ma soprattutto condividere un’esperienza unica. Chi pensa che il pellegrinaggio sia solo un momento di seria e profonda riflessione sulla nostra vita e su quella che verrà, sul significato di Religione e Fede, deve provare questa esperienza. Sì, il pellegrinaggio è soprattutto un atto di Fede, un grande momento di concentrazione sui valori. Cristiani, ma diventa anche un momento di gioia e un’esperienza unica. E, in fondo, solo una concezione sbagliata della Religione Cattolica ha costruito una stereotipo di pessimismo ombroso che condiziona la vita con la paura e la tristezza. Si può vivere, viaggiare e pregare in allegria, senza nulla togliere al significato profondo della visita a luoghi così sacri.

E’ quello che è successo a me e, credo di non sbagliare, ai miei compagni di viaggio. Siamo partiti con il pullman da Genova, arrivati a Malpensa, decollati per Lisbona. E da lì giorni intensi di preghiera ma anche escursioni, in città o in luoghi bellissimi, tra Fatima e Santiago. Via via che il viaggio prendeva forma ho pensato che i momenti di relax fossero un prolungamento della preghiera: come ammirare le opere di Dio, non solo in una Santuario, ma nella scenografia della natura. L’escursione alla spiaggia di Nazarè è stata un completamento naturale della visita al monastero di Bathale. Come se quelle onde gigantesche fossero un’immensa preghiera che seguiva le nostre piccole preghiere al Santuario. E così le visite alle città, perché la preghiera sta in ogni luogo e nell’incontro con gli altri.

Ogni momento è stato intenso, grazie anche alla perfetta organizzazione di Unitalsi Liguria che ci ha lasciato tutto il tempo per pensare a noi stessi. Chi ci ha coccolato, dalla guida all’autista, è riuscito a isolarci dalle ansie e dalle preoccupazioni. Abbiamo così vissuto intensamente ogni momento di preghiera, tutti diversi e straordinari nella loro singolarità. Rosario, Via Cucis, Santa Messa: ci siamo ritrovati travolti dalle onde di una appagante spiritualità che non hai mai avuto un momento di vuota ritualità. Descrivere i luoghi, sacri e no, le cerimonie, le città non ha senso oggi: lo fa meglio di me qualsiasi guida, il Web, l’intelligenza artificiale. Raccontare le sensazioni e le emozioni è possibile solo in parte. Questo viaggio ha lasciato un segno profondo, risvegliato sentimenti profondi, cementato convinzioni e sensazioni. Per questo vi dico: non perdete l’occasione se vi capita. Tornerete, come me e i miei compagni di viaggio, un po’ migliori, forse un po’ stanchi (non è una passeggiata), ma sicuramente più allegri e sereni.

Gabriella


Pubblicato il 6 Novembre 2025