Scomparsa di Maria Cristina Gallo, l’Unitalsi di Mazara del Vallo: “il suo esempio vive in noi”

Folla in chiesa per l’addio alla professoressa mazarese Maria Cristina Gallo, 56 anni, che si è spenta dopo una strenua lotta contro un tumore scoperto tardi perché l esito del referto istologico è arrivato dopo otto mesi.

Nel giorno del lutto cittadino ieri mattina si svolta la cerimonia funebre celebrata dal Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, Mons Angelo Giurdanella ha ricordato il grande impegno sociale e culturale di Maria Cristina, in particolare con i bambini della Biblioteca “l’Isola che non c’è”.

“La sua lotta si è fatta battaglia civile, una lotta per un sistema sanitario che non sempre è in grado di rispondere alle vere necessità delle persone. Maria Cristina non si è mai limitata a soffrire in silenzio, ma ha alzato la voce, cercando giustizia per tutti quelli che soffrono». Questo quanto sottolineato da don Giacinto Leone nella omelia durante i funerali della professoressa mazarese Maria Cristina Gallo, 56 anni, che si è spenta dopo una strenua lotta contro una brutta malattia scoperta troppo tardi perché l’esito del referto istologico è arrivato dopo otto mesi. Aveva deciso di denunciare la lunghissima attesa pubblicamente, dando vita ad un inchiesta che ha svelato i ritardi di oltre 3.300 referti, accumulatisi tra il 2024 e il 2025, presso l’Asp di Trapani. La Basilica Cattedrale di Mazara del Vallo era gremita.

Presenti autorità civili e militari, il sindaco Salvatore Quinci – che aveva proclamato lutto cittadino per la giornata di ieri – con il gonfalone e la polizia municipale in alta uniforme. C’era anche il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione. Folto il gruppo dell’Unitalsi, dove Maria Cristina era volontaria, e degli studenti e docenti dell’istituto Ruggero Ruggero d’Altavilla dove la professoressa Gallo insegnava italiano.  La sua denuncia contro la malasanità – ha sottolineato Mons Giurdanella – ha creato un sussulto nei cuori, creando le condizioni a livello pubblico per la lotta dei più deboli contro la sofferenza». Don Giacinto Leone, padre spirituale della «professoressa coraggio» ha ribadito come la malattia sia stata per lei un «pellegrinaggio affrontato con piena consapevolezza e preghiera. Cristina è stata moglie, madre, educatrice e presenza luminosa nei luoghi della fragilità». Don Leone ha evidenziato la sua dedizione verso i ragazzi a scuola, in cui vedeva sempre «un potenziale da far emergere». Toccante il discorso dei figli Vincenzo, 25 anni, e Natale, 17 anni, che con la voce strozzata dalle lacrime hanno ricordato la loro mamma, sempre vicina a loro nonostante il dolore e la sofferenza, e come si sia presa cura di loro fino alla fine desiderando che questo giorno fosse una festa e non un ulteriore momento di sofferenza; hanno concluso con un commosso «ti porteremo sempre con noi, grazie di tutto, mamma».

Giovanna Maria Ciolino, presidente della sottosezione di Mazara del Vallo dell’Unitalsi appena terminato il funerale la ricorda così. La professoressa Gallo è stata una figura fondamentale per il nostro laboratorio creativo dell’Unitalsi. Oggi siamo usciti tutti insieme dalla cerimonia, uniti nel ricordo di una persona che ha dato tantissimo, fino all’ultimo. In che modo era coinvolta con l’Unitalsi? Era una volontaria instancabile. Non ha mai fatto mancare il suo sostegno ai nostri ragazzi e ai volontari. Sempre presente, sempre disponibile, con una parola buona o un gesto concreto. La sua dedizione era un esempio per tutti noi. Il suo impegno era molto più di un aiuto: era un segno tangibile di quella missione che l’Unitalsi porta avanti ogni giorno, quella di prendersi cura delle persone in difficoltà con amore, ascolto e vicinanza. Cristina incarnava perfettamente questi valori. Lascia un vuoto enorme, ma anche una grande lezione: che servire gli altri con il cuore è il modo più bello per dare senso alla propria vita. E noi, come Unitalsi, continueremo anche nel suo nome.

Tantissime le persone ad attendere l’uscita del feretro dalla chiesa, accompagnato da un lungo applauso tra palloncini bianchi volati al cielo e cartelloni sui quali i suoi studenti hanno impresso il dolce ricordo di quell’animo gentile il cui impegno e «sacrificio» ha alleviato la sofferenza di tante persone in difficoltà.

Il servizio del TG3


Pubblicato il 13 Ottobre 2025