“Affidiamo a Maria le sofferenze dei malati, le ferite del cuore e il dolore degli innocenti. In un mondo segnato da ingiustizie, chiediamo a Lei di portarci al Figlio, Principe della Pace, perché solo in Dio troviamo consolazione e speranza”, sono le parole del Presidente Nazionale, alla viglia dell’inizio ufficiale del pellegrinaggio nazionale. Come associazione, con i volontari, con le persone con disabilità e i sacerdoti, vogliamo essere segno di fraternità, in questo cammino giubilare, Maria ci guida verso un futuro di luce, di pace e di rinascita.
La rete come simbolo di fede. Il vice presidente nazionale Cosimo Cilli spiega i simboli dell’installazione situata all’ingresso principale del Santuario di Lourdes per accogliere tutti i pellegrini.
“Fin dall’inizio dell’anno, l’Unitalsi ha voluto mettere al centro del suo cammino la Vergine Maria, raffigurandola nel logo in modo nuovo: non più statica, ma dinamica, collaboratrice di speranza. Maria lancia una rete – simbolo della fede che sostiene le nostre fragilità – alla quale si aggrappano bambini, anziani, famiglie in difficoltà. Questa rete raccoglie le sofferenze e le porta a Cristo, raffigurato come ancora di salvezza, ma non crocifisso: risorto. Per ricordarci che la nostra fede è fede di resurrezione, non di disperazione. Questo sarà il pellegrinaggio della pace. Oltre 3mila persone giungeranno a Lourdes non solo per pregare per sé, ma soprattutto per il mondo ferito che ci circonda. Davanti a tanto dolore, la nostra risposta non sarà la protesta, ma la preghiera. Non useremo parole forti o gesti clamorosi, ma il silenzio, la fraternità e una veglia intensa per la pace. Un pellegrinaggio che vuole essere segno concreto di speranza, affidato a Maria, per portare al mondo un messaggio chiaro: dopo la sofferenza può rinascere la gioia, dopo la morte la vita.”