Il volto giovane del pellegrinaggio Unitalsi a Lourdes

A Lourdes un progetto scolastico ha coinvolto numerosi studenti, ben 300 provenienti dalle sottosezioni di Gorizia, Udine e Trieste che hanno portato entusiasmo e freschezza ed allegria. 

Il pellegrinaggio di luglio a Lourdes che ha visto unite le sottosezioni Unitalsi di Gorizia Trieste e Udine insieme al gruppo di Lubiana è stato come sempre un esperienza intensa di fede fraternità e servizio. Vi hanno preso parte 318 fedeli di cui 154 della nostra sottosezione 25 barellieri 28 sorelle 8 cappellani 4 medici 37 malati e 52 pellegrini. Quest’anno il pellegrinaggio ha avuto un valore speciale: la presenza di tanti giovani studenti che hanno portato entusiasmo freschezza e allegria una presenza che quasi avevamo dimenticato e che ci ha profondamente arricchito.

Il progetto scolastico nasceva con finalità precise: promuovere la socialità l’inclusione la diffusione della cultura del volontariato la crescita personale e l’incontro con la sofferenza quella autentica che interpella e fa riflettere. Non era dunque un iniziativa direttamente legata all aspetto religioso che tuttavia non è stato nascosto né agli studenti stessi né alle loro famiglie. Con sorpresa e gioia comunque i ragazzi hanno scelto liberamente di partecipare alle celebrazioni in certi casi hanno pregato individualmente anche davanti alla Grotta vivendo tutto con semplicità autenticità e apertura di cuore. Hanno potuto visitare i luoghi di Bernadette conoscere la Comunità Cenacolo di Lourdes e ascoltare due intense testimonianze. Inoltre sono stati protagonisti di una serata di animazione che ha coinvolto e fatto gioire tutti i presenti. E un canto in particolare ha accompagnato più momenti del pellegrinaggio: L’amore del Signore è meraviglioso. I giovani hanno portato alcune belle testimonianze che sono state apprezzate per la loro profondità Non solo: hanno svolto i loro incarichi con puntualità e responsabilità accogliendo con spirito di servizio gli ammalati e i pellegrini più fragili. In poco tempo hanno saputo creare un bel gruppo unito capace di trasmettere speranza e vicinanza.

Alcuni di loro si sono affezionati in particolare a qualche ammalato che hanno conosciuto instaurando legami di amicizia e di attenzione sincera; altri si sono resi disponibili a servire all’altare come ministranti durante le celebrazioni. Anche le famiglie hanno apprezzato la proposta riconoscendo l’utilità e la ricchezza di far vivere ai propri figli un esperienza così significativa che li ha messi a contatto con la realtà della sofferenza ma anche con la bellezza del donarsi agli altri. Questo pellegrinaggio ci lascia la consapevolezza che i giovani se accompagnati e coinvolti possono essere una risorsa straordinaria non solo per l’Unitalsi ma per la società tutta. A loro va il nostro grazie più sincero: ci hanno ricordato che la gioia del servizio e la forza della speranza si rinnovano proprio attraverso la loro presenza viva e generosa.

di Sandro Marega, Voce Isontina


Pubblicato il 18 Settembre 2025