Per quattro giorni, dall’8 all’11 settembre, la parrocchia di San Paolo della Croce a Corviale accoglie le sacre Reliquie di Santa Bernadette Soubirous, la giovane pastorella di Lourdes.
Per quattro giorni, dall’8 all’11 settembre, la parrocchia di San Paolo della Croce a Corviale accoglie le sacre Reliquie di Santa Bernadette Soubirous, la giovane pastorella di Lourdes. Un evento fortemente voluto dall’Unitalsi che ha preparato un calendario molto fitto nella Diocesi di Roma, organizzando un cammino delle reliquie in parrocchie, istituti religiosi, carceri e ospedali fino a metà dicembre 2025.
Santa Bernadette arriva a Corviale nel giorno della festa della Natività di Maria. “Chiediamo al Signore di diventare sempre più umili per fare anche noi esperienza del compiacimento del Signore”: con queste parole don Fabio Laurenti, nuovo parroco di San Paolo della Croce, ha iniziato la celebrazione eucaristica in una chiesa piena di fedeli, accorsi a pregare al cospetto delle sacre reliquie. “Maria l’ha formata come una discepola alla sua scuola, è stata la maestra di vita e di santità per Santa Bernadette – ha detto don Fabio nell’omelia – Bisogna partire da Maria Santissima per capire Santa Bernadette che è cresciuta alla scuola dell’umiltà di Maria. La Vergine rifletteva sulle cose e questa capacità, insieme all’umiltà, sono le qualità fondamentali che servono per amare”.
Dunque sotto il segno della Madonna di Lourdes inizia anche l’attività pastorale del nuovo parroco: don Fabio Laurenti, infatti, proprio dai primi di settembre ha iniziato a guidare la comunità di Corviale.
A lui abbiamo chiesto i suoi pensieri e gli auspici personali per questo inizio che nasce sotto il segno di Maria.
“Tutta la Chiesa è sotto la guida di Maria e dunque penso che sia il segno migliore iniziare con Maria e con le reliquie dei suoi santi perché sono i santi che reggono il futuro della Chiesa. Il mio auspicio è quello di fare la volontà del Signore, qualsiasi cosa egli voglia da me e mi presenti e il mio augurio umano è quello di costruire una comunità nell’amore, nella pace e nel servizio vicendevole”.
Il programma di questi 4 giorni a Corviale è pieno e particolareggiato, si va dal segno dell’acqua, alla preghiera del rosario, alle catechesi, con la Santa Messa appuntamento centrale di ogni giorno, mercoledì anche con la somministrazione dell’unzione degli infermi. “La Chiesa, a partire dalla Lettera di Giacomo – dice don Fabio – ha sempre avuto una cura particolare per i malati, per coloro che soffrono, e quindi mi sembra un segno necessario, importante, da porre all’inizio del mio ministero in questa comunità”.
Gli abbiamo anche chiesto se aveva una preghiera in particolare nel suo cuore da portare davanti alle reliquie di Santa Bernadette. “Ho presentato tutta la comunità, soprattutto le persone sofferenti e in particolare quelli che ancora non conoscono l’amore di Dio”. A volere fortemente questo incontro con le reliquie di Santa Bernadette nella diocesi di Roma, l’Unitalsi. È proprio Guglielmo Nardulli dell’Unitalsi di Roma a raccontare come è nato questo pellegrinaggio delle reliquie. “Con il presidente Anna Maria Biancucci e il nostro assistente don Romano De Angelis, abbiamo pensato che le reliquie di Santa Bernadette, che avevano visitato molte diocesi, potevano far vivere per tre mesi una esperienza del genere anche nella diocesi di Roma”.
Qual è il messaggio che porta oggi Bernadette?
Bernadette, a 14 anni, ha avuto la gioia di aver visto per 18 volte Nostra Signora di Lourdes, l’Immacolata Concezione. Il suo messaggio è quello di affidarci alla volontà del Signore e metterci nelle sue mani; Lui per ognuno di noi ha un disegno ma molte volte vorremmo disegnare noi stessi la nostra vita; ecco, Bernadette invece ci insegna ad affidarci e fidarci della Madonna e ne avremo beneficio, anche se non nel nostro presente; come le disse in una delle apparizioni: non ti darò gioia su questa terra ma dall’altra parte sicuramente sì. Lei oggi vede noi che camminiamo dietro la sua immagine”. Da sempre Lourdes ha un legame con i malati, la sua acqua, le sue piscine attirano migliaia di persone alla ricerca della guarigione, fisica e spirituale. “Io che ho iniziato nel 1975 come scout e poi come barelliere – dice ancora Nardulli – insieme a tutti gli ammalati che accompagniamo alla grotta, chiediamo la forza spirituale e un aiuto per accettare la nostra situazione; è questo il messaggio di Lourdes, non è tanto il miracolo, che può avvenire, ma principalmente l’ammalato chiede la forza di andare avanti nel suo stato”. In questo servizio ai malati, l’Unitalsi è in prima fila.
“Noi ringraziamo ogni giorno per la possibilità di aiutare chi è più fragile – aggiunge Nardulli – molte volte sono i malati che ci danno la forza perché vivendo con loro momenti bellissimi nei pellegrinaggi e nella vita quotidiana, anche nelle parrocchie, ci insegnano di andare avanti e a superare i piccoli ostacoli che a noi appaiono insormontabili. C’è ben altro per poter soffrire”. Quanto è importante il segno delle reliquie che arrivano nelle parrocchie, nei carceri e negli ospedali?
“È molto importante perché, oltre tutto, queste di Santa Bernadette sono “ex carne” e dunque è veramente una porzione della santa, una porzione che noi possiamo toccare, vedere e pregare e quindi penso che sia veramente un momento particolare e meraviglioso che possiamo provare da vicino. Cerchiamo di portare Lourdes nella nostra diocesi di Roma”.
Qual è l’accoglienza che ricevete?
“Troviamo chiese gremite, le persone vengono per pregare, per avere un momento di silenzio davanti alla reliquia. Ognuno di noi ha necessità di avere un po’ di fede, un po’ di speranza per portare avanti la propria vita”.
Quella speranza che è parola centrale e guida di questo Giubileo che stiamo vivendo.
il servizio di Mauro Monti – agensir.it
Pubblicato il 9 Settembre 2025