Don Mario e Alessandro al Giubileo dei Giovani tra inclusione e fede

Alessandro volontario: “Un segno concreto di fraternità, accoglienza e fede condivisa, che prosegue il legame nato lo scorso anno con il pellegrinaggio a Lourdes”

In occasione del Giubileo dei Giovani, UNITALSI è presente con un gruppo di pellegrini speciali: 8 ragazzi con disabilità e 12 accompagnatori stanno partecipando attivamente al pellegrinaggio a piedi organizzato dalla Diocesi di Civita Castellana, insieme a oltre 250 giovani, lungo il percorso che da Ronciglione conduce a Tor Vergata, passando per Neri, Le Rughe, Ottavia e San Pietro.  Un’iniziativa nata in collaborazione con la Pastorale Giovanile diocesana, che ha scelto di vivere l’esperienza giubilare in modo autentico e condiviso, coinvolgendo direttamente i giovani con fragilità. “I nostri ragazzi stanno vivendo un’esperienza unica – racconta Alessandro Gagliardi volontario della sottosezione di Civita Castellana dell’UNITALSI – dormiamo tutti insieme nelle palestre, prepariamo i pasti, montiamo materassini, viviamo ogni momento in piena comunione. Anche se non percorrono tutte le tappe a piedi, sono protagonisti di questo cammino. La vera inclusione si tocca con mano: ognuno fa la propria parte, secondo le proprie possibilità, ma sempre con lo stesso spirito.” L’iniziativa rappresenta una continuità con il cammino già intrapreso: l’anno scorso i giovani della diocesi avevano partecipato a un pellegrinaggio a Lourdes con UNITALSI, e quest’anno hanno voluto restituire l’invito, condividendo la strada verso Roma. Un’esperienza di fede e fraternità, che testimonia quanto il pellegrinaggio possa diventare spazio di incontro, accoglienza e reciprocità.

“Il Giubileo è una porta che si apre su nuove possibilità”
Don Mario racconta l’esperienza di un gruppo di giovani sardi a Roma con l’Unitalsi

C’è entusiasmo, emozione e tanta spiritualità nel gruppo di giovani sardi giunti a Roma per vivere da protagonisti il Giubileo dei Giovani. A guidarli è Don Mario Pili sacerdote della Sezione Sarda Sus dell’Unitalsi, e accompagnatore spirituale di un gruppo parrocchiale inserito tra quelli assistiti dall’associazione.
“Siamo arrivati ieri – racconta Don Mario – e oggi stiamo visitando le basiliche maggiori: San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme, Santa Maria Maggiore. È una giornata intensa ma piena di gioia.” I ragazzi vivono questa esperienza con stupore e partecipazione. “Hanno voglia di incontrarsi, di confrontarsi, di vivere questo momento come una vera occasione di fede. Il Giubileo è qualcosa che non capita spesso durante la giovinezza, e lo stanno riconoscendo come una grazia speciale.”

La preparazione al pellegrinaggio, spiega il sacerdote, ha avuto un ruolo fondamentale: “Abbiamo lavorato perché questa esperienza non fosse solo logistica o turistica, ma un momento di approfondimento spirituale, un’occasione per rileggere la propria vita alla luce del Vangelo.” Tra i momenti più intensi c’è stato certamente il passaggio attraverso le Porte Sante. “È un’emozione forte – confessa Don Mario – ma abbiamo voluto dargli anche un significato interiore: ogni porta santa è segno di una porta aperta nella propria vita, nel proprio cuore, nei confronti delle proprie paure. È il Signore che ci invita a non avere timore di spalancare nuove possibilità.” E sul fronte dell’organizzazione, Don Mario non ha dubbi: “L’accoglienza sta funzionando molto bene. È bello vedere in azione tanti volontari dell’UNITALSI: ieri abbiamo incontrato quelli della Sezione Triveneta Veneto e altri a San Giovanni, mentre i nostri della Sardegna sono già nella zona di San Pietro. C’è un clima di vera fraternità e servizio.” Il colpo d’occhio dei gazebo UNITALSI con carrozzine pronte per chi ne ha bisogno è un’immagine che resta nel cuore. “È un segno concreto che l’inclusione è reale, non a parole. Credo che questo Giubileo sia stato, finora, una delle manifestazioni ecclesiali più inclusive degli ultimi anni. Libertà e accoglienza non sono sempre visibili, ma qui si toccano con mano.”

 


Pubblicato il 29 Luglio 2025