Quel bacio a Vinicio che fece il giro del mondo e delle coscienze

Il gesto del pontefice nei confronti di Riva, socio dell’Unitalsi di Isola Vicentina, affetto da una malattia genetica, aveva fatto nel 2013 il giro del mondo. “Non ho dormito per due notti – raccontò il vicentino deceduto un anno fa – Mi sono sentito il cuore scoppiare di gioia” 

L’amore e l’abbraccio per gli ultimi, per quanti si trovano nel dolore e nella sofferenza. Caratteristiche pregnanti del pontificato di papa Francesco, che manifestò anche nell’incontro con Vinicio Riva, di Isola. Riva, scomparso nel gennaio dell anno scorso, era affetto da neurofibromatosi di tipo 1, una malattia genetica che gli aveva sfigurato il volto e aveva incontrato papa Bergoglio nel 2013, durante un udienza generale in piazza San Pietro a Roma. L’immagine del pontefice che lo abbracciava e lo stringeva al petto aveva fatto il giro del mondo. Il viaggio nella Capitale e l’incontro con il papa risale al 6 novembre 2013; come raccontato in seguito dalla cugina Sandra Dalle Molle, dopo quell’abbraccio Riva aveva raccontato che in quegli istanti si era sentito il cuore scoppiare; per lui, era stata una grande emozione, una gioia immensa, il più bel regalo della vita. «Io, quel bacio, non lo dimenticherò mai», aveva raccontato al nostro Giornale. «Ancora non ci credo: ho incontrato il Papa e lui mi ha baciato. Mi sembra impossibile. Ho sempre voluto vederlo e quest anno ho detto a mia zia: “A Roma mi ci devi portare a tutti i costi”; dopo il suo bacio non ho dormito per due notti». Come raccontato al tempo dalla zia, Caterina Lotto, quando il Papa aveva visto Vinicio era rimasto in silenzio, lo aveva abbracciato e stretto forte al petto, rivolgendo alla parente uno sguardo intenso. «In quell’istante avrei voluto esprimere molti pensieri, ma non ci sono riuscito – aveva spiegato Riva -. È stato il giorno più bello della mia vita».

L’immagine di papa Francesco che bacia il volto sfigurato di Riva rappresenta un simbolo della vicinanza agli ultimi, un segno di inclusione nella malattia e nella diversità, un gesto di amore e di speranza per chi soffre, caratteristiche che hanno contraddistinto in maniera peculiare il pontificato di papa Bergoglio. va aveva vissuto una vita segnata dalla sofferenza, ma al tempo stesso dalla serenità e da una grande umanità. Conosciuto e amato da tutti, a Isola, aveva lavorato nella casa di riposo Fondazione Bressan. Appassionato di calcio, grande tifoso del Lanerossi, finché gli era stato possibile aveva rinnovato l abbonamento dell autobus e dello stadio per seguire la sua squadra del cuore. Uomo di grande fede, ogni anno aveva partecipato al viaggio a Lourdes organizzato dall Unitalsi. Come ricordato dai familiari, dagli amministratori e dalla comunità di Isola, Riva riusciva sempre a guardare oltre la propria malattia, con fiducia ed era sempre stato dotato di grande sensibilità, anche nell affrontare la sofferenza. La sua vita non è stata semplice: anni prima, un operazione alla colonna vertebrale lo aveva strappato alla morte, ma la sua esistenza è stata contraddistinta da continue cure e dall andirivieni dagli ospedali della zona. Per questo, la sua gioia dopo il bacio di papa Francesco aveva scaldato i cuori di quanti gli no vicini e ha rappresentato un messaggio di speranza da parte del pontefice verso gli ultimi e verso quanti vivono nella sofferenza.

di Matteo Carollo, Il Giornale di Vicenza

L’abbraccio Bergoglio era rimasto in silenzio e poi aveva stretto forte il malato al suo petto. L abbraccio e il bacio dati da papa Francesco a Vinicio Riva nel 2013 MA.CA


Pubblicato il 22 Aprile 2025