Noi disabili e i progetti realizzati grazie ai volontari

Spettabile redazione, ho 58 anni, sono disabile sulla sedia a rotelle da alcuni anni. Vi scrivo per farvi sapere che, se vogliamo, anche noi disabili possiamo realizzare dei progetti che al momento possono sembrare sogni impossibili.

L’estate scorsa, dopo otto anni che non andavo in vacanza al mare, ho realizzato quello che allora poteva sembrare un sogno, grazie al gruppo Unitalsi di Bergamo, in particolare ai loro volontari. Siamo andati ad Igea Marina, in una casa albergo, eravamo più di 100 persone, molte di loro con seri problemi fisici e mentali (qui consiglierei ai politici di farci una gita, ché parlano tanto e pochi fatti). Ma vedere i volontari che ci seguivano con molto amore e passione, come se facessimo parte della loro famiglia. Sono state delle belle giornate, c’era sempre un intrattenimento sia di giorno che di sera.  Però anche in questi ambiti il personale volontario sta sparendo, sono quasi tutte persone di una certa età. Come in tutte le associazioni i giovani sono sempre meno. Questa lettera vuol essere anche un richiamo ai giovani di oggi, per trovare a far parte di questi gruppi. Chi mi conosce sa che combatto contro le barriere architettoniche e credetemi: sono veramente tante e vengono sempre ignorate perché noi, persone con disabilità, siamo in minoranza. Porto un mio parere per risolvere il problema: in ogni Consiglio comunale, dovrebbe esserci un disabile. Il mio motto è sempre stato e resta questo: «essere disabili non vuol dire essere scemi». Grazie a tutti per l’attenzione, in particolare alla redazione.

Lucino Nodari – L’Eco di Bergamo


Pubblicato il 12 Gennaio 2025