La cura quotidiana di malati e anziani come testimonianza della bellezza di una Chiesa che si prende cura dei più deboli. E i pellegrinaggi tanto attesi ai santuari mariani, come richiamo a quella dimensione del servizio al prossimo così bisognosa di nuove forze giovani. Sono questi alcuni elementi caratteristici dell’Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali) che il 1° dicembre, come consueto nella Prima Domenica di Avvento, celebra la Giornata dell’adesione, quest’anno è caratterizzata dal tema pastorale Con Maria, Pellegrini di Speranza, in sintonia con il prossimo anno giubilare. Per l’occasione dame, barellieri e volontari, insieme ad alcuni malati, prenderanno parte nella mattinata di domenica 1° dicembre alle Messa delle 11 presieduta in Cattedrale dal vescovo Antonio Napolioni (e trasmessa in diretta tv su CR1 (canale 19) e in streaming sui canali web e social della Diocesi di Cremona).
«Al momento siamo una cinquantina di soci effettivi – spiega Tiziano Guarneri, presidente della sottosezione cremonese dell’Unitalsi –. Poi, tra volontari a vario titolo e malati, ai pellegrinaggi aderiscono ogni anno tra le ottanta e le cento persone». Oltre ai «momenti forti» dei viaggi spirituali a Lourdes o a Loreto, durante l’anno l’associazione cerca di promuovere diverse attività anche sul territorio. «Organizziamo mensilmente la preghiera del Rosario e, quando possibile, ci rechiamo nelle rsa a fare un po’ di animazione agli ospiti delle strutture, come per esempio facciamo a Sospiro o a Castelverde. Uno degli articoli del nostro statuto, infatti, è molto ampio quando parla di svolgere un servizio verso e con le persone malate». Il cui apice, appunto, è organizzare il pellegrinaggio nei principali santuari mariani. «È un’esperienza che coinvolge spiritualmente, emotivamente e mentalmente – afferma Guarneri – e, come avviene in questi momenti, è possibile portarla nel lavoro, nella scuola, se si riesce a comprenderla e a non lasciarla cadere nel nulla».
La proposta Unitalsi, dunque, non è quella di una «agenzia viaggi», bensì «promuovere un’azione di evangelizzazione e di apostolato verso e con le persone malate, disabili e in difficoltà».
La particolarità e l’intensità dei pellegrinaggio diventa anche richiamo per numerosi giovani, che in questo modo hanno la possibilità di sperimentare il servizio di assistenza alle persone più fragili durante le giornate di viaggio. «L’età media dei volontari sta aumentando e il loro numero riducendo – avverte il presidente –. Siamo comunque speranzosi che ogni anno, in estate, grazie all’aiuto della pubblicità nelle parrocchie della diocesi, riusciamo sempre a portare un po’ di ragazzi con noi». Il lento calo dell’età e delle forze del volontariato, secondo Guarneri, è dovuto più a pregiudizi che a reale indifferenza. «Io dico sempre che finché uno non ci entra non si rende conto dei temi forti della spiritualità e della malattia che si possono vivere. Eppure, quando i ragazzi arrivano alla fine dell’esperienza di servizio e carità, così notevole dal punto di vista personale e relazionale e quindi decisamente formativa, sono entusiasti. Perché comunque un viaggio a Lourdes segna la tua vita».
Pubblicato il 3 Dicembre 2024