Nella Chiesa San Bernadette si è celebrata la Messa di apertura del pellegrinaggio presieduta dall’assistente nazionale Monsignor Rocco Pennacchio.
In una chiesa colorata dal verde speranza, una delle virtù a cui si ispira la prima giornata del pellegrinaggio Nazionale hanno sfilato in processione gli stendardi di tutte le Sezioni regionali dell’Unitalsi che hanno preceduto l’ingresso dei referenti nazionali accompagnati dal Presidente Nazionale Rocco Palese e dei sacerdoti guidati dall’assistente nazionale, Mons Rocco Pennacchio. Il Santuario ha accolto l’associazione attraverso le parole di benvenuto pronunciate da padre Nicola Ventriglia responsabile dei pellegrinaggi italiani a Lourdes.
“Mai come oggi, i fatti di cronaca, interni e internazionali, ci interpellano sulla necessità di dire il nostro sì alla vita, in tutte le sue forme – le parole dell’Arcivescovo Mons Pennacchio – come credenti, è chiaro il concetto che non è il culto esteriore a salvare l’uomo e che non esiste religiosità che prescinda dal rapporto con i propri fratelli, specialmente quelli che sono più in necessità. L’Unitalsi, con la sua storia e la sua testimonianza di prossimità verso coloro – le persone ammalate – che corrono il rischio più di ogni altro di essere dimenticate, è il segno concreto dell’incontro tra amore a Dio e amore al prossimo. È la charitas, che campeggia sullo stemma della nostra Associazione, a sostenere il nostro impegno e, al contempo, indica al mondo che non è la rimozione della sofferenza a renderci più felici ma una società più attenta, inclusiva e la riscoperta della fraternità come stile di vita quotidiano”.
L’Assistente, riflettendo sul tema pastorale che ha spiritualmente guidato i pellegrinaggi dell’Unitalsi durante tutta la stagione – ha infine sottolineato: “accogliendo l’invito della Vergine Immacolata, siamo venuti a Lourdes in processione. Il pellegrinaggio è un’esperienza paradigmatica in cui possiamo vivere in modo eccelso i nostri legami di fraternità, serenamente, senza lamentarci dei piccoli inconvenienti che inevitabilmente accadono, continuando a stupirci della grazia che lo Spirito effonde nei cuori. Noi dell’Unitalsi sappiamo che il nostro modo peculiare di prenderci cura del prossimo, come ci ha ricordato il libro dei Proverbi, ci qualifica come Chiesa; il Vangelo ci conferma che la charitas, vissuta in Associazione è la prova che consideriamo la Parola di Dio la nostra linfa vitale. Il nostro pellegrinaggio sia un esercizio spirituale da cui partire perché la nostra vita quotidiana diventi generativa di fraternità”.
“Mai come in questo tempo abbiamo bisogno di stare insieme, di vivere insieme – è l’invito che il Presidente Nazionale Rocco Palese ha rivolto a tutti i partecipanti – tutti i pellegrinaggi che l’Unitalsi ha vissuto quest’anno sono stati tutti meravigliosi e di questo devo ringraziare il santuario per l’accoglienza che ci ha riservato. Anche questo pellegrinaggio sarà meraviglioso per tutti noi. Ci sono momenti nella vita che tutto appare difficile, a volte pare tutto perduto ad ascoltare o leggere le notizie che rimbombano ogni giorno. Abbiamo perso di vista le cose importanti e adesso ci troviamo qui e ci viene spontaneo chiederci chi cerchiamo, e poi scopriamo che qualcuno ci chiama per nome, ci conosce e ci dona la consapevolezza di non essere soli, quel qualcuno che ci cammina a fianco e ci sussurra di non avere paura, di non temere, anche Bernadette ci aiuterà a scoprire la bellezza dell’incontro con l’Immacolata. Allora buon pellegrinaggio di tenerezza, buon pellegrinaggio di grande amore”.