Sottosezione di Torino, in barca sul Lago di Viverone

Da giorni si controllava il meteo con una puntualità quasi ossessiva. “Pioverà anche giovedì 27?” Questo è stato l’esordio di molte telefonate. Una domanda buttata lì per condividere una speranza e ottenere una risposta ottimistica.

Atteso da un anno, l’appuntamento in barca a vela a Viverone è ormai un punto fermo nel calendario unitalsiano; quel giovedì è dedicato e riservato ad una convivialità  speciale in cui il tempo trascorre beato. Ritrovare la “solita cricca”, e magari qualcuno che è riuscito a ritagliarsi una giornata festiva nel calendario feriale, è il primo vero dono della giornata; segue, da secondo, il viaggio, con la scelta casuale o voluta del compagno a fianco, occasione o pretesto per riprendere confidenze, chiacchiere, progetti.

Passato il casello dell’autostrada, la preghiera recitata a una sola voce, richiama una benedizione da conservare per sé, ma anche da donare col cuore a chi è rimasto a casa. Sereno il cielo, un olio il lago, appena mossa l’aria. Un quadro, una miniatura, forse, di quella perfetta armonia che è il Creato. Al circolo nautico, il clima accogliente è contagioso: ciascuno si presta a predisporre l’attesissimo momento del giro sul lago, mentre le due barche a vela beccheggiano lungo il molo.

A più riprese, si occupano i posti a poppa e sospesi, in attesa del vento giusto, si raggiunge la sponda opposta. E’ sicuramente bello esserci, ma altrettanto osservare la serenità nei compagni di viaggio. Momenti di quiete così sono preziosi, rinnovano propositi e promesse, invitano a rendere grazie per quanto si è ricevuto e per ciò che si vuole donare.

Sottosezione di Torino


Pubblicato il 1 Luglio 2024