Da San Zeno allo stadio, passando per il carcere e l’Arena di pace, tutti gli incontri con il Santo Padre in cui il tema della giornata sarà declinato tra preghiera, riflessioni con attivisti, ospiti di rilievo, ed esibizioni di artisti internazionali, nazionali e locali.
“Giustizia e pace si baceranno” è un’espressione del Salmo biblico 85 che nel suo insieme descrive una storia d’amore ritrovato tra Dio e il popolo, emblema anche di ogni relazione che si va a ricongiungere. Tutto inizia con un atto di perdono, che permette un bacio e un’unione di pace da cui nasce una nuova vita nella giustizia.
Questi temi saranno trattati il 18 maggio attraverso linguaggi e modi diversi, perché sia davvero una giornata in cui si parla di pace e, appunto, giustizia. Sono realtà che hanno attraversato la storia e la spiritualità della Chiesa di Verona, come testimoniano alcuni sermoni del patrono San Zeno, i tanti uomini e donne che, in nome di Cristo, hanno testimoniato e vissuto l’impegno sociale, fondatori e fondatrici di tanti Istituti, molti dei quali con vocazione caritativa e missionaria.
Il prossimo 18 maggio tutto questo sarà espresso in momenti di preghiera, di festa, di riflessione e confronto con i movimenti popolari italiani e il mondo dell’associazionismo, di dialogo del Santo Padre con il mondo del carcere.
Il comitato organizzativo ha voluto che “giustizia e pace” non fossero quel giorno solo parole, temi teorici o un augurio per il futuro, ma fossero anche le coordinate per alcune scelte. Per questo è stato coniato questo piccolo slogan “Giustizia S.I.A.” dove il verbo diventi effettivo in una giornata che possa essere Sicura, Inclusiva, Accogliente.
Il programma della visita di Papa Francesco a Verona
Tutto inizierà davanti al patrono San Zeno perché è il luogo in cui ritroviamo le radici della vita ecclesiale e di tutta la comunità di Verona. A questo Pastore, originario dalla Mauritania, guardano infatti tutti i veronesi, anche per il suo proverbiale sorriso, segno della benevolenza divina e umana. Davanti a lui pregheranno i presbiteri, i rappresentanti della vita consacrata, tra cui le monache di clausura, che quotidianamente nella preghiera sostengono la vita della Chiesa e vivono l’intercessione per tutti. In piazza San Zeno, papa Francesco incontrerà i quasi 7 mila bambini e ragazzi accompagnati da genitori e catechisti. Il Centro diocesano di pastorale ragazzi curerà l’animazione con il supporto di Acr Band, N-Joy e Corodoro di Legnago.Il tema della giornata “Giustizia e pace si baceranno” si declina per i più piccoli attraverso un contest che è stato lanciato qualche mese fa e che ha raccolto vari contributi da ogni parte di Verona e provincia: parrocchie e scuole si sono date da fare non solo per preparare questo evento, ma per riflettere e declinare nella quotidianità il tema della pace.
Saranno dunque mostrati alcuni dei lavori arrivati nel corso della mattinata e quando papa Francesco uscirà dalla Basilica saluterà i bambini e si fermerà qualche momento a dialogare con loro.
L’attenzione al carcere
Di grande rilievo per l’intera visita è il ruolo che avrà il carcere, non solo perché papa Francesco farà visita intorno a mezzogiorno alla Casa circondariale di Montorio (Vr) e si fermerà a pranzo con i detenuti, ma anche perché si è scelto di valorizzare i laboratori artigianali della struttura. Infatti gli allestimenti in legno, disposti sul palco dell’Arena di pace, sono prodotti nella falegnameria che Reverse Cooperativa Impresa sociale gestisce all’interno del carcere di Verona dal 2016. Gli allestimenti sono realizzati con materia naturale, utilizzando legno proveniente da scarti produttivi e da filiera controllata e sono pensati perché possano essere riutilizzati. I temi di inclusione e rispetto vengono ripresi anche nella selezione per i tessuti scelti per i cuscini delle sedute, realizzate da progetto Quid, cooperativa dedicata alla moda sostenibile e all’inclusione sociale, che è stata coinvolta nel laboratorio di sartoria all’interno della Casa Circondariale di Montorio.
Si tratta di un progetto di economia carceraria dedicato alla formazione e all’inserimento lavorativo di persone attualmente detenute con l’obiettivo di diffondere competenze, dignità del lavoro, fiducia in sé stessi e capacità di lavorare in squadra. Tutti strumenti decisivi per la costruzione di un futuro di benessere per la società e per abbattere il fenomeno della recidiva.
Inoltre, le ostie che verranno utilizzate durante la S. Messa allo stadio sono fatte a mano dalle persone carcerate a Castelfranco Emilia (MO), grazie ad un progetto della Cooperativa Giorni Nuovi.
Festa di Pentecoste allo stadio Bentegodi
Ultimo atto della visita sarà la concelebrazione eucaristica prefestiva di Pentecoste allo stadio Bentegodi, dove sono attesi 30 mila fedeli. La liturgia eucaristica allo Stadio terrà conto del tema “giustizia e pace”, anche in alcuni aspetti particolari: per esempio i paramenti per i presbiteri sono realizzati con materiale riciclato e confezionati con l’ausilio di persone fragili; i vari lettori delle preghiere dei fedeli, così come le persone che porteranno i doni all’offertorio, rappresenteranno i differenti volti della Chiesa di Verona e un’attenzione particolare ad alcune realtà di disabilità; attenzione particolare che sarà riservata alle persone con disabilità anche grazie alla collaborazione con Unitalsi Verona.
La Messa inizierà alle ore 15, ma sarà preceduta da un tempo di animazione e riflessione coordinato dal Centro di pastorale adolescenti e giovani dal titolo “Per fare la pace ci vuole coraggio”.
Saranno proprio i 3800 adolescenti e giovani presenti sul prato dello stadio i primi destinatari e i protagonisti di questa proposta di animazione che sarà strutturata con le musiche di Cpag band, supportata da Tribù gospel singers, i balli della scuola Urban Dancefloor, intervallati dalla lettura di alcuni brani tratti dai discorsi di papa Francesco, da un momento di valorizzazione dei ragazzi diversamente abili, con la proposta di un balletto da parte dell’Asd La grande sfida, e dal racconto di una toccante testimonianza di Kevin Alexander Mijares Figueroa sul tema del perdono.
Arena di pace
Uno degli eventi più attesi della giornata sarà Arena di pace, che si svolgerà dalle 9 alle 12.30 ed è stata pensata non solo come grande momento assembleare dei movimenti popolari italiani, ma anche come occasione di incontro artistico-culturale, in cui la pace oltre ad essere proclamata è anche condivisa. Tuttavia, l’appuntamento nell’anfiteatro scaligero è solo una tappa di un processo che si è sviluppato nel corso dei decenni a partire dagli anni Ottanta e che proseguirà anche dopo il 18 maggio.
Papa Francesco parteciperà ad Arena di pace 2024 dalle 10.15 per circa un’ora e risponderà ad alcune domande che sono emerse dai tavoli di lavoro riunitisi nei mesi scorsi per approfondire cinque ambiti tematici strettamente legati al tema della giornata “Giustizia e pace si baceranno”. Infatti, l’incontro di sabato 18 maggio, a cui prenderanno parte numerosi movimenti popolari italiani e internazionali, è solo il culmine di un processo di approfondimento, dialogo e confronto su “Migrazioni”, “Ecologia integrale e stili di vita”, “Lavoro, economia e finanza”, “Diritti e democrazia”, “Disarmo”.
A Verona, già da venerdì 17 maggio in fiera, confluiranno i movimenti popolari, che con le loro pratiche e capacità di intrecciare relazioni dal basso ricostruiscono comunità, promuovono convivialità e lottano per la dignità della vita. Quelli che Francesco definisce “poeti sociali”, indicandoli come unica speranza per la conversione ecologica di cui ha bisogno l’umanità. Non sono avanguardie, ma società in movimento. Realtà che immaginano un presente alternativo all’insegna del motto “giustizia e pace si baceranno” che ispira l’intera visita di papa Francesco a Verona.
Il vescovo Domenico Pompili ha anticipato che, nel corso della mattinata, ci sarà un doppio collegamento con la Terra Santa, uno in Israele e uno in Cisgiordania, per poter fare simbolicamente incontrare israeliani e palestinesi per un segno di speranza. A condurre la mattinata areniana saranno Riccardo Iacona conduttore di Presa diretta, Greta Cristini, reporter e analista geopolitica, Marino Sinibaldi, giornalista, critico letterario e conduttore radiofonico.
Assieme ai volti storici di Arena di pace come padre Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti.
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Pubblicato il 6 Maggio 2024