Sotto il Cielo di Soveria Mannelli, una comunità si mobilita per portare speranza e aiuto a chi è in difficoltà
Nel cuore della Calabria, a Soveria Mannelli, si erge un faro di speranza e solidarietà: il Gruppo Parrocchiale UNITALSI del Reventino. Guidato da Francesco Bonaddio, coordinatore del gruppo, e sostenuto da figure chiave come Don Roberto Tomaino, rettore del Santuario Nostra Signora di Fatima e parroco della cittadina, e Don Giuseppe Gigliotti, questo gruppo rappresenta un esempio vivace e attivo di come fede, servizio e comunità possano interagire per supportare i bisognosi e diffondere valori positivi.
Una Missione di Servizio e Fede
L’UNITALSI, l’Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali, ha una lunga storia nel supportare i malati e le persone fragili, organizzando pellegrinaggi e momenti di preghiera. Tuttavia, il Gruppo Parrocchiale del Reventino, sotto la guida illuminata di Francesco Bonaddio, ha esteso questa missione con un impegno costante sul territorio, attraverso iniziative che vanno oltre il semplice supporto materiale. La loro azione si basa su due pilastri fondamentali: la fede e la gioia. La fede motiva le loro azioni di servizio, mentre la gioia, derivante dall’incontro e dalla condivisione con gli altri, è ciò che desiderano trasmettere a chi è accudito. Questo approccio olistico al servizio non si limita solo a soddisfare le necessità fisiche ma mira a offrire un supporto morale e spirituale che riempie di speranza la vita di chi è assistito.
Le Iniziative: Un Ponte tra Cielo e Terra
Le attività del gruppo sono un esempio tangibile di come la fede possa tradursi in azioni concrete. Tra queste, spiccano le giornate di preghiera, le celebrazioni eucaristiche e le fiaccolate, che rafforzano il senso di comunità e la solidarietà. Un momento particolarmente toccante è rappresentato dalla benedizione degli ammalati con il reliquiario, un gesto che simboleggia la vicinanza e il sostegno della comunità a chi soffre.
Un esempio emblematico del loro impegno è stato l’invio di aiuti umanitari ai bambini poveri del Kosovo. Questa iniziativa, coordinata da Francesco Bonaddio con la collaborazione dei Carabinieri del Reggimento MSU, dimostra come la solidarietà possa superare i confini e raggiungere chi è in grave necessità anche in altre parti del mondo.
Perché Lo Fanno? Una Risposta nel Cuore
La domanda sul perché di un impegno tanto profondo trova risposta nel desiderio di incarnare i valori del Vangelo nella vita quotidiana. Per Francesco Bonaddio e il suo team, la visione del gruppo trascende il semplice atto di dare: è un impegno verso la creazione di un mondo dove l’amore e la cura per il prossimo siano la norma, non l’eccezione. La loro azione è un invito a vedere nel volto dell’altro, specialmente se sofferente o bisognoso, il volto stesso di Cristo.
Un Modello di Fraternità e Solidarietà
Il Gruppo Parrocchiale UNITALSI del Reventino, con la sua guida Francesco Bonaddio e il sostegno di figure come Don Roberto Tomaino e Don Giuseppe Gigliotti, rappresenta un modello di come la fede possa ispirare azioni concrete di solidarietà e supporto. La loro storia è una testimonianza di come la comunità cristiana possa diventare un punto di riferimento e un supporto per chiunque si trovi in difficoltà, offrendo non solo aiuti materiali ma anche e soprattutto un cammino condiviso di speranza e rinascita.
La loro esperienza dimostra che, anche nei momenti più bui, è possibile trovare luce e conforto attraverso la solidarietà, la fede e l’amore incondizionato verso il prossimo. Un messaggio potente, in un mondo che sembra sempre più diviso e indifferente al dolore altrui.
Il Gruppo Parrocchiale UNITALSI del Reventino si erge come baluardo di queste virtù, evidenziando come l’impegno, la dedizione e la fede possano effettivamente migliorare la vita delle persone e della comunità nel suo insieme. La loro opera non è solo un aiuto materiale per chi si trova in difficoltà, ma un vero e proprio percorso di crescita spirituale e umana per tutti i suoi membri e per la comunità che li circonda.
In un’epoca in cui le sfide sociali e personali sembrano sempre più insormontabili, l’esempio del Gruppo Parrocchiale UNITALSI del Reventino ci ricorda che la strada della solidarietà, intrapresa con fede e amore, può realmente fare la differenza. Il loro lavoro continua a ispirare molti, dimostrando che la cura e l’attenzione per il prossimo sono valori imprescindibili, capaci di trasformare la società in un luogo di maggiore accoglienza, speranza e gioia condivisa.
Mentre le iniziative del gruppo proseguono, la loro storia invita ognuno di noi a riflettere sul valore della comunità, dell’impegno civile e della responsabilità sociale. Emerge chiaro il messaggio che, al di là delle differenze individuali, è possibile unire le forze per creare un mondo migliore, un gesto alla volta. Il Gruppo Parrocchiale UNITALSI del Reventino continua a essere un faro di speranza, guidando con l’esempio e mostrando come, anche nelle piccole comunità, possano nascere iniziative di grande impatto umano e sociale.
Nicola Cundò – infooggi.it
Pubblicato il 28 Marzo 2024